Poirot 3.2: Come va il vostro giardino?

Ci lasciamo alle spalle l'episodio speciale di inizio stagione e torniamo alla normalità della serie. O almeno quasi, visto che qui una misteriosa allergia (*) mette fuori gioco il capitano Hastings (Hugh Fraser) e sarà perciò la burocratica Miss Lemon (Pauline Moran) a fare da spalla a Hercule Poirot (David Suchet) nell'investigazione.

Rispetto al racconto originale, qui la produzione, e in particolare Andrew Marshall che cura la sceneggiatura di questa puntata, si prende alcune libertà sostanziali nel caso, con l'evidente scopo di rimpolpare il materiale, così da farci arrivare ai cinquanta minuti canonici senza farci addormentare. Infatti Agatha Christie non si era sprecata in dettagli in questa storia, che veniva risolta con una rapidità impressionante dal nostro. E, dopotutto, il caso in sé è piuttosto semplice.

Una vegliarda viene avvelenata con una abbondante dose di stricnina. A compiere il deprecabile gesto può essere stata solo la governante russa, Katrina (Catherine Russell) o l'unica parente diretta della defunta, Mary (Anne Stallybrass). Tecnicamente anche il marito di Mary potrebbe essere indiziato, ma egli è così evidentemente incapace di alcunché, che possiamo tranquillamente eliminarlo dalla lista.

Il titolo, che in inglese è How does your garden grow?, allude ad una filastrocca che torna molto utile nel dare un indirizzo alla soluzione corretta.

Il lavoro di sceneggiatura aggiunge un buon numero di trame secondarie, con Poirot che dà sfogo alla sua vanità spendendo un capitale in un acqua di colonia molto profumata, tingendosi i capelli, e partecipando con gran gioia alla presentazione di una nuova specie di rosa a cui è stato dato il suo nome. La posizione di Katrina viene complicata aggiungendo una possibile relazione con l'Unione Sovietica, e si aggiunge pure un gustoso, per quanto inutile, intermezzo in cui il notaio della defunta riesce a rispondere ad una domanda di Poirot senza violare il suo dovere alla segretezza, usando come codice cifrato la premiazione di un concorso ippico.

(*) Inizialmente presa per una febbre da fieno, solo nel finale se ne scoprirà la vera causa.

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