Nella mia prima visione di questo film, sceneggiato da Gillian Flynn sulla base del suo precedente romanzo e per la regia di David Fincher, ho prestato più attenzione, oltre alla ineludibile base thriller del racconto, al lato più drammatico della vicenda. Questa volta, complice anche l'atmosfera più informale di una arena estiva, mi sono goduto maggiormente il versante satirico che affiora di tanto in tanto nella narrazione.
Il risultato finale non cambia, c'è poco da fare, i temi trattati sono quelli, però ho potuto apprezzare ancor di più la bravura del team creativo, capace di gestire con la stessa professionalità i diversi registri della storia.
Si ride amaramente sulla bizzarra deriva che ha preso la nostra società, dove a contare è quello che dicono i media, e in particolare alcuni opinion leader che sanno come colpire la pancia del loro pubblico. Per cui vediamo come Nick (Ben Affleck) sia prima circondato da una nube di affetto, poi di sospetto, poi di odio, per poi tornare al primo stadio, e sempre, se ci facciamo caso, tutti questi sentimenti non sono giustificati. Vediamo anche come lo strapotere dei media finisca per distorcere addirittura le indagini di polizia. Nonostante la detective assegnata al caso (Kim Dickens) faccia di tutto per fare il suo lavoro, finirà per doversi piegare all'imbecillità collettiva che la circonda.
Altro bersaglio grosso è quello della famiglia. Tutte quelle che abbiamo modo di vedere sono, per essere gentili, disfunzionali. Per dirla in modo più informale, sono tutti matti. Amy (Rosamund Pike) ha avuto la vita distrutta da una coppia di genitori che l'hanno sfruttata per fini commerciali. A sua volta lei ha ripreso il modello che le è stato insegnato e lo ha applicato in una versione ancora più folle. E non che sia andata molto meglio a Nick, che sembra seguire il suo modello paterno, e scopriremo che sfrutta ignobilmente l'affetto della sorella gemella (Carrie Coon) che, nonostante veda con chiarezza la deriva folle a cui è destinata la famiglia di Nick e Amy, non riesce a far nulla per evitare la probabile catastrofe che si ripercuoterà sulla successiva generazione.
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