Poirot 2.3: La miniera perduta

A questo racconto originale di Agatha Christie gli sceneggiatori hanno aggiunto una trama parallela in cui Hercule Poirot (David Suchet) e il capitano Hastings (Hugh Fraser) sono presi da un scontro all'ultimo sangue nel nobile gioco di Monopoli. Altra variazione è che Poirot scopre con orrore che il suo conto corrente, che lui ha come punto d'onore (*) di mantenere a quota 444.44 sterline, è in rosso di cinquanta sacchi.

Entrambi questi alleggerimenti comici si concluderanno positivamente per l'investigatore belga. Come pure l'indagine, che verte sull'omicidio di un cinese giunto a Londra per vendere una mappa che potrebbe essere di enorme valore. L'ispettore Japp (Philip Jackson) si fa distrarre da un sordido faccendiere che sembra fare il corriere della droga per arrotondare, mentre a noi ci viene servito su un piatto d'argento uno speculatore di borsa americano (Colin Stinton) su cui vertono fin troppi indizi per essere davvero lui il colpevole. Facendo attenzione a uno strano particolare si può immaginare con largo anticipo chi davvero sia il colpevole, anche se dobbiamo aspettare lo spiegone finale di Poirot perché ci vengano rivelati alcuni dettagli fondamentali che finiranno per inchiodare chi è dietro alla losca faccenda.

(*) O piuttosto, come fissazione che fa pensare ad un non so che di autistico.

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