Blackhat

Un black hat (*) fuori di testa causa l'esplosione di una centrale nucleare in Cina. Il governo cinese non gradisce e mette sulle sue tracce Chen Dawai (Leehom Wang), capitano della polizia con notevole background informatico. Questi capisce in breve che l'affare è complicato, e chiede aiuto alla sorellina Lein (Wei Tang), più esperta di lui per quanto riguarda le reti. In più, approfittando che un attacco simile è stato fatto anche negli USA, riesce a creare un team di indagine misto con la squadra dell'FBI che si occupa del caso, guidata dall'agente Carol Barrett (Viola Davis). Ma non è tutto, riesce anche a convincere la Barrett a tirar fuori di galera Nick Hathaway (Chris Hemsworth), un buono che circostanze della vita hanno portato verso il lato oscuro della forza. Il fatto è che il RAT (**) che qualcuno (Yorick van Wageningen) ha modificato per i suoi turpi scopi, era stato scritto da Nick e Dawai quando i due si erano conosciuti all'università, e Dawai sostiene che solo Nick ha sufficienti conoscenze per tirare fuori le castagne dal fuoco.

Mentre la squadra inizia a mettere assieme i pezzi del puzzle, il black hat colpisce ancora. Questa volta si limita a manipolare il mercato della soia per ottenere in breve tempo una cinquantina di milioni di dollari. Le tracce del colpo sono ben coperte, ma con un po' di fortuna i nostri riescono a raccogliere abbastanza informazioni da stringere il cerchio sul malvivente. Costui non è però un tipo che va per il sottile, e si è scelto come guardaspalle un tipaccio poco raccomandabile (Ritchie Coster) che si fa accompagnare da fior di delinquenti tutti pronti ad usare svariati tipi di arma senza farsi tante domande.

Segue svolgimento secondo le regole classiche del genere.

Sembra che Michael Mann sia sempre meno interessato alla regia, il suo precedente lavoro è del 2009, Public enemies, e preferisca dedicarsi alla produzione. Questa volta a solleticare il suo interesse è stato il caso di Stuxnet, uno dei primi esempi di guerra cibernetica, in quel caso condotta dagli USA (più Israele) contro l'Iran. Avrebbe dunque commissionato la sceneggiatura a Morgan Davis Foehl, riducendo le parti imbarazzanti per il governo americano e aggiungendo protagonisti cinesi, immagino con lo scopo di strizzare un occhio al pubblico di quel mercato, che è in rapida crescita.

Il risultato è stato catastrofico, incassi modesti, critiche spesso negative. Anche da noi al botteghino è andato malissimo, però le critiche sono state generalmente positive. Come mai, non me lo saprei spiegare. Personalmente avrei preferito una maggior snellezza del racconto. La prima parte m'è sembrata eccessivamente lunga, troppo parlata per essere un film d'azione, generalmente noiosa. Meglio la seconda parte, anche se il tasso di improbabilità resta alto per tutta la durata del film.

Non ho apprezzato particolarmente anche il tono generale della recitazione, che mi ha fatto pensare a Matrix. E che diamine, non ci si può prendere sempre così tanto sul serio. Anche quando la coppia protagonista scopre di essere tale, e si dedicano con impegno ad un intermezzo erotico, sembrano più interessati al risultato che a godersi la vita.

Se ci fosse un premio per il personaggio più improbabile dell'anno, candiderei il Nick Hathaway di Chris Hemsworth. La sceneggiatura cerca in qualche modo di giustificare come un informatico possa essere anche un tough guy capace di ridurre in un ammasso sanguinolento, praticamente a mani nude, una banda di coreani furibondi. Ma non mi ha convinto. Senza considerare la scena in cui Nick entra nella sala macchine della centrale nucleare disastrata, mostrando come nemmeno radiazioni e calore infernale possano aver ragione di lui.

(*) Nel gergo hacker con black hat si intende un tale che ha capacità tecniche che gli permettono di accedere sistemi informatici da remoto, e le usa per il proprio tornaconto economico, o anche solo per puro vandalismo.
(**) Un Remote Administration Tool è un programma che permette di accedere le risorse di una macchina da remoto. Tipicamente viene chiamato RAT (ratto, pantegana) solo quando è usato con intenti malevoli, all'insaputa del proprietario della macchina.

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