20 anni di meno

Commedia romantica francese che direi abbia tra i suoi progenitori Il diavolo veste Prada e Notting Hill. Scritta da Amro Hamzawi (che sembra essere in qualche modo vicino a Michel Gondry) e David Moreau (anche alla regia), con lo zampino di Virginie Efira (che immagino abbia adattato la sua parte di protagonista al suo carattere). Coglie l'obiettivo di far passare una serata divertente seguendo gli stilemi del genere, anche se in più punti si rimpiange la poca esperienza del team creativo.

Alice (la Efira) è una donna in carriera nel mondo dell'editoria. Ha quasi quarant'anni e mira a dirigere il giornale di moda della sua azienda. I numeri ce li avrebbe, se non fosse che il suo capo la vorrebbe sbarazzina e scioccarella, mentre lei è più sul genere gran lavoratrice tutto metodo e dedizione al lavoro. Di ritorno da un viaggio di lavoro in Brasile le finisce accanto in aereo Balthazar (Pierre Niney - che simpaticamente si lascia apostrofare come un "Dujardin rimpicciolito" nel corso del film) che, nonostante sia molto più giovane (o forse proprio per quello, visto che sembra che non abbia una figura materna di riferimento), si prende immediatamente una cotta per lei. Che non lo considera minimamente. Se non fosse che il solito provvidenziale impiccio la costringe a rintracciarlo.

Un ulteriore equivoco fa pensare che lei sia una mantide religiosa (o una "coguar") che abbia agganciato un toy boy. Notando come questo pettegolezzo (orchestrato dal partito a lei avverso nella battaglia per la conquista della direzione) potrebbe in realtà trasformarsi in un suo punto di forza dandole una immagine più gggiovane, lei decide di marciarci su, usando il povero Balthazar, senza nemmeno spiegargli cosa succede.

Ovviamente capita l'impensabile, e la razionale Alice finisce per abbandonarsi ad una passione impossibile. Seguono le obbligatorie traversie con il necessario finale, nella variazione tipicamente europea del genere.

Il buon livello del cast artistico si vede anche nelle parti secondarie, in particolare si nota il padre di Balthazar (Charles Berling, credo che da noi sia noto per la sua partecipazione a Caos calmo), una parte piccola ma giocata piuttosto bene. Sembra infatti il solito maschio di mezza età di successo, che pensa solo a spassarsela, possibilmente in compagnia di giovani donne. Epperò riesce a uscire dal cliché sia in un buffo, e clamorosamente fallito, tentativo di consolare il figlio per la sua debacle amorosa sia in una successiva manovra di salvataggio in extremis che ha miglior fortuna, anche se al costo di rovinargli l'immagine, che fino a quel punto sembrava essere l'unica cosa che gli importasse.

2 commenti:

  1. Pellicola intrigante pare e recensita nella solita ottima maniera...
    Chissà se la voglia del toy-boy non venga a noi tutte?ahahahah
    Bacioni amico mio!

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