Predestination

Meglio dire poco della intricata trama di questo film, per non rovinare l'effetto "ma, allora ... !" che più volte colpirà l'ignaro spettatore nel corso della narrazione, fino al finale che ricomporrà i pezzi del puzzle. Meglio sarebbe non aver nemmeno letto il sorprendente racconto breve di Robert A. Heinlein, noto da noi con un paio di diversi titoli, Tutti i miei fantasmi e Tutti voi zombie (*), che ha fatto da base per la sceneggiatura dei fratelli Spierig (**). Il risultato è notevole, e mi ha fatto venir voglia di rivedermi il tutto con calma, per capire meglio i dettagli che alla prima visione mi hanno lasciato perplesso. Il che mi ha fatto pensare a Memento di Chris Nolan.

Il garbuglio qui è generato dal fatto che in questo universo parallelo al nostro è possibile viaggiare nel tempo, con gli ineludibili paradossi che questo comporta. L'idea di Heinlein (e degli Spierig) è stata quella di complicare ancor più la situazione, aggiungendo un ulteriore paradosso, di cui non dico nulla per non rovinare la sorpresa.

Una bizzarra polizia del tempo combatte da anni contro un misterioso terrorista, anch'egli capace di viaggiare nel tempo. Il loro migliore agente (Ethan Hawke), per seguire una pista che potrebbe essere promettente, viaggia negli anni 70 e prende il ruolo di barista in un locale che dovrebbe essere frequentato da un personaggio chiave, che si rivela essere una persona dalla sessualità poco definita (Sarah Snook). In pratica tutta l'azione è giocata sull'interazione tra loro due, che viene in un certo senso mediata da quello che sembra essere un esponente di alto livello dell'organizzazione, tal dottor Robertson (Noah Taylor).

Bella l'idea di rendere i viaggi nel tempo costosi, in termini sia di rischio di disfacimento della realtà, sia di stabilità mentale di chi li compie.

(*) In originale era All you zombies ...
(**) Michael e Peter Spierig, gemelli nati in Germania ma australiani di fatto. Hanno curato anche la regia, e Peter pure l'adeguata colonna sonora.

10 commenti:

  1. DI questo film ho visto solo il trailer e la tematica mi ha ricordato Minority Report, film che per me è molto bello. Quindi mi intrigava!
    Poi citi Memento che ho appena visto e di cui spero di riuscire a scrivere almeno due righe nei prossimi giorni.
    Insomma mi hai incuriosito a vedere questo film! ;-)

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    1. Se piace il genere fantascientifico, con specializzazione nell'area viaggi nel tempo, correrei il rischio di consigliarlo. Non lo paragonerei con Minority report, che ha un altro tipo di budget e tasso di azione, e a dire il vero il confronto con Memento si limita solo al struttura sorprendente della sceneggiatura. Dovessi citare un film simile, punterei piuttosto sul poco noto Timecrimes.

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    2. non lo conosco! COmunque sono curiosa e forse un'occhiata gliela darò.
      Dici correrei il rischio perchè non ti è piaciuto? Comunque i viaggi nel tempo mi intrigano ;)

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    3. Mi è piaciuto molto. Il rischio sta nel consigliare un film a qualcuno di non conosco i gusti. Però, se ti piace ragionare sui paradossi legati ai viaggi nel tempo, qui dovresti trovare pane per i tuoi denti.

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    4. Sai che alla fine non mi è piaciuto? Colpa della storia! L'ho trovata tremenda e non mi ha sorpreso nessun colpo di scena perchè li ho capiti tutti a un terzo di film.

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    5. Ecco spiegato il motivo per cui considero rischioso consigliare un film. Mi spiace che non ti sia piaciuto. Che altro aggiungere? Forse che questa storia non andrebbe vista come una gara contro lo spettatore, ma assieme a lui. Ovvero, invece di cercare di indovinare dove va a parare, mi è piaciuto seguire gli sviluppi come sono stati presentati, lasciandomi sorprendere scena dopo scena.
      In effetti la storia è impossibile, come sempre accade quando ci sono viaggi nel tempo, e qui direi che assume un suo senso metaforico solo con l'ultima battuta del protagonista (almeno, nella versione originale di Heinlein, che dà il titolo al racconto) che sposta il problema sul senso della nostra esistenza.

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    6. Anche quella battuta non mi è chiarissima. Tu hai letto il racconto?
      O è un problema mio che ero distratta oppure la sceneggiatura poteva esprimersi più chiaramente.

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    7. Ps: in ogni caso non mi dispiace mica averlo visto non ti preoccupare ;)
      Poi coi filn è così anche se conosci i gusti. Ci si può non prendere

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    8. Per quel che mi ricordo, la sceneggiatura segue molto fedelmente Heinlein, aggiungendo però la trama terroristica. Scelta obbligata, visto che il racconto è piuttosto breve. Io ho preferito che non si chiarisse troppo il punto finale, lasciando allo spettatore la libertà di tirare fuori dal racconto quello che più preferisce.

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    9. E purtroppo proprio qui casca l'asino per me perchè non sopporto le cose troppo a libera interpretazione ;-) Mi piacciono i messaggi chiari.

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