Il cattivo tenente

Il fatto più incredibile è che ne è stato fatto recentemente un remake, firmato niente di meno che da Werner Herzog e interpetato da Nicolas Cage. Evidentemente dell'idea originale deve essere rimasto ben poco e, se non mi stupisce che Cage sia nel cast, mi chiedo che sia passato mai nella testa di Herzog quando ha firmato.

L'originale è co-scritto e diretto da Abel Ferrara, è una produzione evidentemente a basso costo, al punto da sembrare a tratti un prodotto amatoriale quasi documentaristico, che rappresenta New York come città brutta sporca e cattiva (utile vederlo in abbinamento a una puntata di Sex and the City).

La storia gira tutta attorno ad un poliziotto (un Harvey Keitel che non si risparmia) sminuito dal titolo che lo definisce semplicemente cattivo. Tossico all'ultimo stadio, alcolizzato, guardone, violento, abusa del suo ruolo per farne di tutti i colori, è in combutta con spacciatori, e trascura la famiglia per una amante tossica (che trascura per andare con prostitute).

Per rendere la sua vita più interessante, si ficca in un idiota schema di scommesse clandestine sull'epico scontro nei playoff del 1988 tra New York Mets e Los Angeles Dodgers.

Per sua (di lui) fortuna, una suorina viene violentata da un paio di balordi, lui partecipa alle indagini e scopre che lei in realtà sa chi sono i colpevoli, ma non li denuncia perché preferisce perdonarli. Pur essendo lui (almeno teoricamente) cattolico non riesce inizialmente a capire il senso di tutto ciò ma, attraverso una allucinata rielaborazione, ottiene una nuova consapevolezza che lo porterà, beh, a morire solo come un cane.

Non male, a patto di non lasciarsi impressionare troppo dall'uso e abuso di una varietà di sostanze stupefacenti, da Keitel nudo e piangente, o che si masturba mentre violenta verbalmente un paio di ragazzotte di campagna in visita alla grande città. Troppo lunga però la fase di costruzione del personaggio, un alleggerimento di una mezz'oretta ci sarebbe stato bene.

8 commenti:

  1. Bella recensione :-D

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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  2. Mi ha sempre ispirato, considerato che Ferrara mi piace, ma non ho mai avuto il "coraggio" di vederlo, chissà perché.
    Comunque so per certo che eviterò il remake!!

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  3. Abel Ferrara va assunto con cautela. Fai bene ad aspettare il momento opportuno ;-)

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  4. Grazie anche per il commento di oggi :-D

    CIAO!!!

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  5. Herzog ha diretto il remake per avere un pò di fiducia e soldi dagli Studios? Forse.
    Il personaggio è la base del film, quindi doveva essere approfondito, e certe esagerazioni sono dovute, e definirlo sporcaccione è poca cosa.
    In certe scene si capisce come mai sia diventato un cult, tipo il confronto con Dio o Gesù, non ricordo.

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  6. Sporcaccione? Sarebbe una banalizzazione indegna di Ferrara. Ma continua a sembrarmi eccessivo lo spazio utilizzato per caratterizzarlo. Forse il punto è che non c'era altro da aggiungere, e parlare d'altro (come probabilmente si fa nel remake) non era funzionale allo scopo della trama. Un mediometraggio sarebbe stata una soluzione più utile, a mio avviso, ma in effetti sarebbe stato anche un suicidio commerciale.

    Il confronto è con Gesù anche se, svanito l'effetto dello stupefacente, il tenente si accorge che i piedi che sta baciando non sono quelli del Figlio di Dio, ma di una anzianotta beghina di colore venuta in chiesa per rendere un calice rubato dagli stupratori della suorina.

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  7. Ma si, il personaggio è talmente alto che sporcaccione è una mera riduzione, basta vedere la scena del confronto con Gesù, e come si risolve.

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