Wild target

Piacevole remake inglese di una commedia molto francese con equivoci, furti, omicidi, relazioni familiari e sentimentali.

Non avendo visto l'originale immagino che il contributo di Lucinda Coxon (sceneggiatura) si sia limitato a trasporre la vicenda a Londra, aggiungendo magari un pizzico di umorismo alla Monty Python, che traspare ad esempio nella breve sottotrama dedicata ad un pappagallo, e caratterizzando come tipica famiglia upper class molto british quella del protagonista.

Regia non particolarmente brillante di Jonathan Lynn ma che comunque gestisce in modo accettabile il buon cast che include Bill Nighy (il killer), Emily Blunt (la ladra), Rupert Grint (passava per caso), Rupert Everett (il truffato), Eileen Atkins (la madre del killer).

Il killer ammazza per tradizione di famiglia, spronato da una terribile madre, ma non è particolarmente soddisfatto del suo lavoro. E' il più bravo, ma non ne trae soddisfazione. Gli viene assegnata l'eliminazione della ladra, di cui però si innamora, probabilmente perché vede in lei l'opposto di quello che lui, malvolentieri, è diventato. Così invece di eliminarla, finisce per difenderla da chi la vuole uccidere, nascondendo a lei, e a un ragazzotto di passaggio che si trova invischiato nella vicenda, la sua attività. Dopo svariati accidenti, tra cui l'intervento del killer inglese numero due, cordialmente disprezzato dal numero uno, tutto finisce per il meglio.

2 commenti:

  1. Me lo voglio godere, perché Bill Nighly sta diventando per me una star. Curioso l'inserimento in palinsesto di Rai2: il film più recente trasmesso in tv nelle ultime settimane.

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  2. E in effetti penso che Nighly sia il punto forte della pellicola.

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