Le amiche della sposa

È ben noto che in certe cose gli americani tendono alla pacchianeria, ad esempio nei matrimoni. Quello per una coppia medio(alto) borghese è un matrimonio normale, per il gusto italiano risulta eccessivo al punto da sembrare ridicolo. Figuriamoci cosa succede in un film che ha tra i suoi bersagli anche il cattivo gusto da "bel matrimonio".

L'azione ruota tutta attorno al matrimonio dell'amica della protagonista (Kristen Wiig, che ha anche co-scritto la storia, assieme a Annie Mumolo, che a sua volta ha una particina - la vediamo impanicarsi nel viaggio in aereo), e alla sorta di legame che nasce tra le damigella della sposa (da cui il titolo originale: Bridesmaids). Gente che non si conosce che si trova a gestire un evento molto complicato, con rituali che da noi hanno poco attecchito e solo in forma molto leggera. Scenario eccellente per un buddy movie al femminile, in cui emergono diversi caratteri e situazioni, e qui soprattutto la competizione tra l'amica d'infanzia della sposa e la nuova amica (Rose Byrne, nel difficile ruolo dell'antipatica).

Il tema principale direi che è la paura del cambiamento. Il personaggio della Wiig ne ha una paura folle, e la possiamo capire. Aveva un bella pasticceria che era la sua passione, spazzata via dalla crisi; aveva un uomo che amava, che però evidentemente era lì più per la pasticceria che per lei. E questo è solo il setup iniziale. Sua madre le dice che non è male cadere, perché quando si cade dopo ci si può solo rialzare, ma lei scopre che non sempre è vero. A volte si può cadere ancora più in basso, e la seguiamo in altri cambiamenti, sempre in peggio.

Così quando per puro caso si imbatte in una brava persona (Chris O'Dowd, particina, ma simpatica e ben recitata) lei rizza gli aculei, lo ferisce e scappa. Ma si tratta di una commedia, e tutto finirà per il meglio.

Altre sottotrame e personaggi che narrano la loro vicenda bene, anche se spesso solo in poche battute, rendono lo svolgimento piacevolmente complesso. Nulla da dire, né nel bene né nel male, sulla regia di Paul Feig, che lascia correre lo sviluppo verso la sua naturale conclusione.

C'è una nota dolente, però. Non ho gradito i momenti di comicità grossolana che piuttosto incongruamente emergono come un fiume carsico e ci consegnano momenti disgustosi e infantili (cacca e vomito). Li avrei tagliati volentieri, e secondo me l'equilibrio del film ne avrebbe giovato.

2 commenti:

  1. Tolta la scena di cacca e vomito che anch'io ho trovato ridicola e disgustosa, il film non mi è dispiaciuto, si è rivelato un buon intrattenimento e la sfida tra le damigelle mi ha fatto spesso sorridere. Non male.

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    1. Uguale per me. Ho dimenticato di dire che, tranne la solita scena e qualche passaggio poco felice, il film mi è piaciuto, e ho apprezzato sia le parti comiche (non solo sorrisi, ho anche riso apertamente più volte) sia quelle romantico-drammatiche.

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