Le avventure del barone di Munchausen

Il barone di cui si narrano alcune vicende in questo film è realmente esistito, e la sceneggiatura e regia di Terry Gilliam ha solo adattato alla sua sensibilità e intenzioni quelli che sono i fatti come furono narrati dal barone stesso - e successivamente ripresi e abbelliti da altri narratori. Sulla veridicità dei quali, checché ne dica il Munchausen, io non mi sbilancerei troppo.

Tecnicamente il film è di una bellezza estasiante, merito di nomi come Giuseppe Rotunno, Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo, Gabriella Pescucci, che hanno dato un cuore italiano alla bizzarra visionarietà di Gilliam. Purtroppo la sceneggiatura non regge per tutte le due ore del film, in particolare ho trovato la parte centrale (viaggio sulla Luna) un po' noiosetta.

La storia è quella di una compagnia teatrale che recita le avventure del barone in una città sotto assedio dei turchi. Ma recitano così male che il barone stesso decide di intervenire per ristabilire la realtà, e raccontare come sono andate davvero le cose. Spiega dunque che la guerra è tutta colpa sua, perché ha tirato un tiro birbone al sultano, che l'ha fatto uscire dai gangheri. Però si dice disposto a rimediare, con l'aiuto delle damigelle presenti, costruisce una mongolfiera per scappare dall'assedio, e recupera i suoi servitori dai poteri favolosi, andandoseli a cercare sulla Luna, in fondo a un vulcano (l'Etna, credo), e persino nella pancia di un mostruoso pesce. Ricreata la combriccola, si deve superare l'ultimo piccolo problema: sono tutti quanti vecchi e sfiduciati, e non hanno più voglia di avventure incredibili. Ma il barone troverà il modo di superare anche questo ostacolo, sconfiggendo nuovamente il sultano.

In realtà ci sono svariati sottotesti, che rendendo la visione anche più interessante. Il barone è vecchissimo, e spesso si fa prendere dal desiderio di darla vinta alla sua vera grande nemica (la morte che, con tanto di falce, tenta più volte di chiudere la partita con questo cocciuto avversario), ma c'è sempre qualcosa, le belle donne, in genere, ma anche il senso di responsabilità dovuto dal suo ruolo, o anche solo la cocciutaggine del bastian contrario, che gli fanno cambiare idea. Eccetera.

Notevole il cast, a partire dallo strepitoso barone, interpretato da un ottimo John Neville, che nonostante l'età direi che era al suo primo ruolo importante. È morto giusto un anno fa, o forse se ne è volato sulla Luna, a cercare nuove avventure.

Nel film, la Luna è governata da due giganti con problemi di personalità, interpretati da Robin Williams e Valentina Cortese. Jonathan Pryce, invece, è un ufficiale francese molto razionale, molto mediocre, che naturalmente ha in grande antipatia la generosa irrazionalità del barone. Ma non è che ce l'abbia solo con lui, neanche con Sting, un suo valoroso commilitone, ha un rapporto molto felice. Nella sezione mitologica incontriamo Vulcano (Oliver Reed) e Venere (Uma Thurman), che ovviamente si invaghirà del barone.

Eric Idle, tra i servitori del barone, è l'unico (altro) pitoniano nel film.

5 commenti:

  1. BlaBla, cosa mi hai fatto ricordare!! Avevo completamente rimosso questo film perché lo vidi agli inizi degli anni Novanta, avevo pochissimi anni, e non l'ho più rivisto! Non ricordo niente, ho pochissime scene in mente, non so se mi piacque o meno (probabilmente lo trovai noioso), però che tuffo nel passato. Grazie!

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    1. Che bello, è quasi un film al gusto di madeleine ;)

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  2. Non l'ho visto.

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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  3. Attori, anche come comparse super -eccellenti, tecnicamente parlando è perfetto...nel complesso il film l'ho trovato tirato e noioso!
    Ciao grande Blabla...

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    1. Nel complesso a me è piaciuto, però avrei eliminato il viaggio sulla Luna, e magari fatto qualche altro taglietto qua e là.

      Ciao a te Nella, e abbi pazienza se ogni tanto brontolo anche sul tuo blog ;)

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