Due episodi di raccordo prima di arrivare al finale della serie, dove si svelerà il mistero della crepa che si vuole mangiare il tutto, e di cui sembrano a conoscenza in molti, ma non il Dottore (e dunque nemmeno noi). A parte questo leit motiv, che qui è solo accennato, le due storie seguono anche l'evoluzione di Amy (Karen Gillan, la compagna di viaggio del Dottore, Matt Smith) che nella puntata precedente si è inconsapevolmente (incolpevolmente) dimenticata di Rory, ma che sembra sia sulla via di ricordarselo.
Vincent and the Doctor - Vincent e il Dottore
Finalmente una storia di quelle che fanno amare la serie, certamente la migliore fino a questo punto della stagione. A dire il vero, la vicenda puramente whoviana non è che sia un granché (mostro solitario, pericolo - questa volta anche limitato - per i terrestri, sconfitto dopo qualche tribolazione), ma quella che è strepitosa è la caratterizzazione di Vincent van Gogh (Tony Curran), niente meno.
Il Dottore sta portando Amy in un tour delle bellezze universali, lei intuisce che ci sia sotto qualcosa, ma non può capire che sia un tentativo di lenire un dolore che non può ricordare. Tra i vari posti, la porta ovviamente a visitare l'imperdibile Musée d'Orsay a Parigi. I due si stanno beando di un evento dedicato a van Gogh quando il Dottore nota che da una finestra della chiesa di Auvers occhieggia un essere non identificato ma piuttosto spaventevole. Fiutando il pericolo, il Dottore decide di fiondarsi sul posto nell'epoca adatta. Per sapere in che giorno andare, chiede consiglio al dottor Black (Bill Nighy!), un critico che sta raccontando ai visitatori la vita e le opere del suo obiettivo.
La sensibilità di Van Gogh è tale da permettere a lui solo di vedere lo strano bestione alieno (un Krafayis, vagamente simile ad un pappagallo) - oltre al Dottore, ma lui bara, facendo ricorso ad un bizzarro macchinario donatogli molto tempo addietro da una madrina a cui non pare particolarmente affezionato - e sarà anche colui che riuscirà a capire, ohimè troppo tardi, i motivi del suo strano comportamento.
Come credo chiunque sappia, van Gogh non è stato compreso in vita, e ci viene mostrato verso la fine della sua vita, ormai convinto di essere un pessimo pittore, incapace di rendere comprensibili le sue emozioni sulla tela. Ci si può figurare la sua reazione quando viene portato ai nostri giorni e gli si fa dire dal dottor Black cosa pensiamo oggi di lui.
The Lodger - Il coinquilino
Meno emozionante della storia precedente, è comunque un buon episodio. Anche qui in mistero fantascientifico corre in secondo piano (una astronave con una tecnologia simile a quella del TARDIS è in panne, e cerca di cavarsela creando problemi ai terrestri) mentre in primo piano c'è una storia d'amore tra un paio di umani ben poco appariscenti (James Corden e Daisy Haggard), che però finiscono per essere la soluzione del problema.
Amy è fuori gioco, intrappolata nel TARDIS disturbato dal suo simile, e il Dottore fa persino più fatica del solito a comportarsi in maniera non troppo eccentrica per gli standard umani.
Da notare che il Dottore deciderà di avere una fusione mentale con Craig (Corden) per risolvere rapidamente un problema. Una pratica piuttosto dolorosa, visto che richiede che i due si prendano a testate.
Come dimenticare Van Gogh. E' il migliore della stagione, lo devo ammettere pure io. Rivedere I girasoli è stato fantastico, e capisci come Doctor Who abbia una potenza e la visionarietà che mancano a tanti telefilm. Forse nemmeno guardano alle prossime due stagioni, vanno avanti che è un piacere, e con una corazzata come la BBC stai tranquillo.
RispondiEliminaIl bello è che gli sceneggiatori hanno una libertà quasi assoluta. L'unico limite è la loro fantasia. E quando ci azzeccano vengono fuori cose spettacolari, come questa.
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