Una spia e mezzo

Venti anni fa Bob Stone (Dwayne "the rock" Johnson) era un patetico grassone che rispondeva al nome di Robbie Weirdicht (*). Per motivi poco chiari, mentre tutti festeggiano l'ultimo giorno delle superiori, Weirdicht fa la doccia nello spogliatoio. Lì viene preso da un gruppo di bulli, capitanati dal perfido Trevor (**), che lo buttano nudo e ciccioso nell'antistante palestra proprio mentre il ragazzo più ganzo del suo anno, tal Calvin Joyner (Kevin Hart), viene celebrato per le sue innumerevoli qualità. Sembra che tutti deridano il panzone senza qualità, persino il preside che non pensa nemmeno di fare una ramanzina pro forma a Trevor & Co., tranne il giovane Joyner, che gli offre un modo di uscire di scena in maniera non troppo disdicevole.

Rapido salto ai giorni nostri, Calvin è diventato un ragioniere frustrato, che invidia la carriera che ha fatto la moglie e non riesce ad apprezzare il suo lavoro. Non ha più visto da allora Bob, e quando se lo ritrova davanti resta basito dalla trasformazione. Infatti, oltre ad essere dimagrito e trasformato in una montagna di muscoli, il suo antico compagno di scuola è diventato una specie di arma letale per conto della CIA, ma questo Calvin lo scoprirà un po' più avanti, quando l'agente Pamela Harris (Amy Ryan) gli spiegherà che Bob si è ficcato in un pasticcio senza capo né coda, al punto di essere pesantemente sospettato di essere passato al lato oscuro.

Non che la prima parte brilli per linearità e attendibilità, però quello che segue è ancora più contorto e poco difendibile. Certo, non che la trama sia particolarmente importante qui, dove tutto viene giocato nel rapporto tra i due protagonisti, il grosso con la testa fra le nuvole e il piccoletto che viene trascinato in un mondo che non gli appartiene.

Per conto mio, il film ha un grosso problema. Trattasi di commedia, in un senso molto largo del termine, e a me non ha fatto ridere, al limite increspare le labbra in un sorrisetto un paio di volte. Meglio potrebbe andare a chi apprezza i due protagonisti, anche se mi permetto di notare che Johnson non mi pare proprio a suo agio in un ruolo comico. Come espressività mi ha ricordato Arnold Schwarzenegger, e dunque I gemelli (1988) dove Arnie faceva il paio con Danny DeVito.

I fan di Melissa McCarthy apprezzeranno forse un suo piccolo cameo nel finale.

(*) Cognome (spero) inesistente che agli anglofoni suona come a noi suonerebbe Cadzobuffo.
(**) Che da grande assumerà le fattezze di Jason Bateman.

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