Solo gli amanti sopravvivono

Adamo (Tom Hiddleston) si annoia. Vive a Detroit, Motown senza quasi più motori, colleziona chitarre, compone musica, si diletta di tecnologia, e ha pure una moglie, Eva (Tilda Swinton), di cui è teneramente innamorato. Ma tutto questo non basta a riempire il suo tempo, anche perché, essendo Adamo un vampiro, di tempo ne ha a disposizione in quantità spropositate. Dunque decide di suicidarsi.

Uccidere un vampiro non è una cosa semplice nel mondo di Adamo. Sembra che non basti esporsi alla luce del sole per essere ridotto immediatamente in cenere. Così pensa di attuare una versione modernizzata del classico metodo che consiste nel piazzare un paletto di frassino nel cuore del soggetto in questione. La variazione di Jim Jarmush (storia e regia) è che si usa un proiettile di pistola e un legno dal peso specifico molto elevato.

Eva vive invece a Tangeri (i due si amano, ma è difficile convivere con lo stesso vampiro per decenni di fila) e ha come amico niente meno che Marlowe (John Hurt), l'autore inglese che di tanto in tanto viene indicato come il vero Shakespeare. Qualcosa la mette sull'allerta, e decide di raggiungere al volo il marito. Arriva appena prima di sua sorella Ava (Mia Wasikowska) che, avendo solo qualche secolo di vita, è ancora una giovane teppista capace solo di far disastri (come ad esempio dissanguare a morte un tale che faceva da galoppino per Adamo). Riesce dunque ad evitare il suicidio di Adamo ma non l'uragano Ava, per cui la coppia deve lasciare la fatiscente Detroit per Tangeri. Dove però scarseggia sangue di buona qualità, e questo crea ai due il dubbio su come fare a procurarselo.

Peccato che Jarmusch non abbia utilizzato le potenzialità comiche della storia (solo il finale è da commedia, e in un certo modo ribalta anche il titolo del film) e abbia puntato invece sulla rappresentazione del tedio mortale che finisce per diventare una vita innaturalmente prolungata. Ci riesce bene, niente da dire, ma sequenze lunghissime in cui praticamente nulla accade sono forse un mezzo troppo facile e, diamine, troppo noioso. Ottima la regia, bravi gli attori, con la Swinton che mi è sembrata a tratti una versione femminile di David Bowie, ne L'uomo che cadde sulla Terra, umana e extraterrestre insieme, e Hiddleston eroe romantico quasi da animazione giapponese, bella la colonna sonora. Ah, se solo fosse durato mezz'ora in meno e se ci fosse stata maggiore levità nella scrittura!

2 commenti:

  1. Ma che fantasia chiamare le due sorelle Eva e Ava....

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    1. Mah. Potrebbe essere una qualche bizzarra tradizione vampiresca. Ci sono alcune stranezze nel film (come ad esempio l'uso dei guanti) che non vengono spiegate ma lasciano immaginare una cultura che si deve essere sviluppata nei secoli.

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