Nell'estate del '53 una miniserie incollò la Gran Bretagna al piccolo schermo, sei episodi da mezz'ora che narravano il primo volo fuori dall'atmosfera terrestre di uno smilzo equipaggio, con relativo catastrofico incontro con una forma di vita extraterrestre poco identificata. Si trattava di The Quatermass experiment, che ebbe così tanto successo da generare altre due miniserie, romanzi, film per il cinema e, soprattutto, da influenzare buona parte della fantascienza televisiva e cinematografica successiva. In particolare spesso la commistione con il genere horror ha un riferimento, più o meno esplicito, con le avventure del professor (*) Quatermass.
Due anni più tardi, la Hammer produsse e distribuì nelle sale cinematografiche questo film che, in pratica, riassumeva le vicende narrate nella miniserie, introducendo alcune varianti con lo scopo di semplificare la narrazione, per renderla più truculenta (**), e per adattarla al cast, a sua volta scelto per dare un certo appeal alla produzione anche oltreoceano. Il successo fu tale da spingere la Hammer a puntare sempre più decisamente sull'horror, diventando famosa per film di vampiri, mummie omicide, mostri in qualche modo legati a Frankenstein, e facezie del genere.
Il primo volo di un'astronave inglese, e presumibilmente terreste, con equipaggio a bordo finisce con una catastrofe. Il mezzo si infilza nella campagna inglese, quasi uccidendo una coppietta forse semiclandestina e il padre di lei (***). Arriva sulla zona il professor/dottor Quatermass (Brian Donlevy) che, mostrando immediatamente una gran spocchia (°), agisce prendendo decisioni senza badare alle gerarchie e a tratti anche al buon senso.
Solo uno dei tre astronauti, Victor Carroon (Richard Wordsworth) è sopravvissuto ma, noi lo capiamo subito grazie all'esperienza di tutti i film arriveranno dopo, è posseduto da un alieno maligno, che per nostra fortuna non è molto astuto, e quindi ci metterà troppo tempo per concepire un piano per la conquista del mondo, e di conseguenza Quatermass riuscirà ad aver la meglio su di lui.
(*) Per noi, chissà perché, dottore anzichè professore.
(**) Da cui il titolo originale inglese, The Quatermass Xperiment, con la X che indicava la categoria in cui cadeva la pellicola secondo la censura della regina.
(***) Ma niente paura, i tre se la cavano con un semplice spavento.
(°) Pare che il carattere del personaggio, completamente diverso da quello della miniserie, sia stato imposto dall'attore, il quale era stato scelto per la sua rinomanza americana. Sembra pure che il regista/co-sceneggiatore Val Guest ne approvasse la ruvidità, giudicandola più realistica dell'umanità propria del Quatermass originale.
Non mi stupisce che gli inglesi abbiano tanta fantasia. In fondo la SF è opera loro.
RispondiEliminaVengono da lì Mary Shelley (Frankenstein) Wells (La guerra dei mondi, La macchina del Tempo, ecc) Samuel Butler (Erewhon) e tanti altri
Quello che mi stupisce è che noi, pur avendo una tradizione di produzione fantastica di tutto rispetto (l'Orlando furioso compie mezzo millennio!), oggi non riusciamo a stare al loro livello.
Elimina