La prima volta che ho visto questo film non ci ho capito molto. Ne ho apprezzato la qualità ma mi sono fatto distrarre da dettagli secondari, quali il naso posticcio della Kidman, e ho mancato di empatizzare con i personaggi, credo fondamentalmente per i loro problemi sessuali. Per fortuna il tempo non è passato inutilmente e questa seconda visione mi ha trovato più sul pezzo, con il risultato che me la sono goduta di più.
Pur essendo un film molto al femminile, con un eccezionale terzetto di protagoniste (*), lo leggerei come la storia di Richard Brown (Ed Harris) che tiene insieme le storie delle tre donne. Seguiamo infatti in parallelo la vicenda di Virginia Woolf (Nicole Kidman) che sta scrivendo La signora Dalloway preparandosi anche a lasciare la vita; Laura Brown (Julianne Moore) è invece una casalinga americana depressa che sembra avere l'unica consolazione nella lettura proprio di quel libro della Woolf; Clarissa Vaughan (Meryl Streep) è l'agente letterario di Brown, con cui ha convissuto, prima di dare una svolta alla sua vita e mettersi assieme a Sally Lester (Allison Janney).
Richard è il figlio di Laura, ha appena scritto un romanzo che ricalca le struttura de La signora Dalloway, è sul punto di morire causa AIDS, e vede nella devota Clarissa una reincarnazione dell'eroina del romanzo della Woolf.
Ottimo l'adattamento per lo schermo, grazie sia alla sceneggiatura di David Hare sia alla regia di Stephen Daldry (**). Eccellente la colonna sonora di Philip Glass.
(*) Tra gli innumerevoli premi, Kidman, Moore e Streep hanno condiviso l'orso d'argento per la migliore attrice.
(**) I due hanno collaborato anche per The reader - A voce alta.
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