Doctor Who - Stagione 6 / Incubi

Abbiamo lasciato l'undicesimo Dottore (Matt Smith) sotto l'oscura minaccia di un nuovo tentativo di omicidio da parte della sua amata River Song (Alex Kingston). In attesa che lei si laurei in archeologia (fidatevi, è così che deve essere), l'equipaggio del TARDIS si imbarca in un paio di avventure minori, legate da una ambientazione che m'è sembrata da film di genere anni settanta e da un tema orrorifico di un impianto che direi romantico ottocentesco. Il risultato, in particolare nel primo episodio, non mi è parso dei migliori.

Night terrors - Terrori notturni

Il Dottore riceve una chiamata da un bambino che sul pianeta Terra è apparentemente terrorizzato da tutto e tutti. Nel cercare di risolvere il problema, tutti quanti (Dottore, Amy, Rory, il padre del bimbo, e altri) finiranno in una casa di bambole da incubo in cui rischieranno di restarci per un tempo indefinito.

La soluzione verrà dalla scoperta di cosa davvero terrorizzi il piccoletto, e spiegargli quanto sia infondata.

The girl who waited - La ragazza che ha aspettato

Pensando di far cosa grata ai due ospiti, il Dottore li scarrozza un sul pianeta Apalapucia, che dovrebbe essere molto divertente. Vi capitano però durante una pestilenza, e caso vuole che non solo si separino (Amy resta sola) spazialmente, ma che pure si mettano a seguire sviluppi temporali diveri.

Il Dottore riesce a spedire Rory in soccorso nel giro di pochi minuti (dal loro punto di vista), che risultano essere però decenni da quelli di Amy. C'è un modo per recuperare la Amy appena persa, ma questo pone il dilemma di cosa fare della Amy invecchiata nell'attesa. A un certo punto Rory si troverà ad avere a che fare con le due Amy contemporaneamente. E conoscendo il suo caratterino, ci si può ben immaginare di quanto possa essere stato sulle spine.

2 commenti:

  1. Non male, soprattutto il secondo episodio. E vedi Amy invecchiata, e dietro a dei paradossi temporali che a momenti neanche il Dottore sà gestire. Non ne scrivo perché devo riflettere sul finale della stagione...

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    1. Anche a me il secondo è parso superiore. L'atmosfera futuribile anni settanta mi ha fatto pensare a cose come al Westworld di Michael Crichton.

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