Il ponte delle spie

James Donovan (Tom Hanks) fa un lavoro noioso, l'avvocato assicurativo, e quel che peggio è che pare esserne pure soddisfatto. Nonostante questo, sembra essere una brava persona, si comporta correttamente, ha una bella famigliola, e scopriremo poi che in passato aveva persino partecipato al processo di Norimberga, anche se probabilmente in un ruolo molto marginale. Sembra che la sua vita sia indirizzata verso una quieta routine che lo porterà senza troppi scossoni al pensionamento.

Succede però che un tale, chiamiamolo Rudolf Abel (Mark Rylance), che sembrava essere un innocuo pittore della domenica, si riveli essere un colonnello dell'armata rossa in missione di spionaggio in America. Siamo sul finire negli anni cinquanta, in piena paranoia da guerra fredda, ed essere beccato in una posizione del genere a New York non è una bella cosa. Tutti quanti, a partire da Abel, si aspettano che il suo destino sia quello di friggere su di una sedia elettrica.

Si imbastisce in fretta e furia un processo il cui scopo sarebbe quello di dare una parvenza di legalità all'eliminazione della spia, e qui cortocircuitano le due storie. Va dato un avvocato all'accusato, si prende (a caso) lo studio di Donovan e il suo capo (Alan Alda) decide che sarà proprio il nostro uomo a prendere quel difficile ruolo. Il problema è che Donovan crede in quello che fa, e decide di difendere Abel come difenderebbe un qualunque suo cliente. Questo gli attira l'odio di molti suoi connazionali che, come capita spesso a noi umani, preferisco ragionare per stereotipi e non capiscono che senso abbia garantire un equo processo ad un "nemico".

Le molte perplessità procedurali e sostanziali vengono placidamente ignorate da tutti, e si arriva rapidamente alla sentenza di colpevolezza. Ma in un certo senso Donovan ottiene comunque un successo, convincendo il giudice a scartare la pena di morte in cambio di una lunga pena detentiva.

Seconda parte del film. Un americano finisce nella stessa condizione di Abel. Cercando di mantenere le apparenze, le due superpotenze imbastiscono una trattativa per scambiarsi i prigionieri, pratica che diventerà comune in seguito, ma che a quei tempi era una strada inesplorata. Donovan viene mandato a Berlino per discutere i termini dell'operazione, e qui interviene una ulteriore complicazione. Uno studente americano si trova dalla parte sbagliata della città quando viene eretto il muro, i tedeschi dell'est lo arrestano come spia, e cercano di usarlo per ottenere una legittimazione del loro Stato, sia nei confronti dell'URSS, sia nei confronti dell'occidente. Così Donovan si troverà a trattare contemporaneamente su due tavoli (*).

Film estremamente solido, a partire dalla robusta sceneggiatura dei fratelli Ethan e Joel Coen. I due hanno messo il silenziatore alla loro consueta vena sarcastica e al loro pessimismo cosmico, lasciando maggior spazio all'impegno civile e al ragionamento sul cosa significhi realmente essere cittadino di uno stato occidentale (**), e cosa voglia dire contrapporsi ad un diverso modello di società. Ottima la regia di Steven Spielberg, che riesce ad esprimere bene le idee del copione, dando una bella rappresentazione dell'epoca e usando bene l'ottimo cast.

(*) Il negoziatore tedesco è interpretato da Sebastian Koch.
(**) Ovviamente il loro discorso è tutto incentrato sugli USA, ma non dovrebbe essere difficile per nessuno traslarlo al nostro caso particolare.

6 commenti:

  1. Questo film mi ha insegnato una cosa: che Spielberg non cambierà mai. Sia nel bene che nel male.

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    1. Negli ultimi dieci anni ho visto un film su tre di Spielberg. In passato me ne sono persi alcuni che hanno visto praticamente tutti, e altri, che ho visto, avrei preferito essermeli perso. Questo per dire che non sono la persona migliore per discutere la sua mano come regista.

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  2. Ecco il film che voglio andare a vedere. Ho letto una riga si e una no , per il timore di scoprire qualcosa...ma vedo che anche tu sei positivo come molte persone che conosco.
    Affare fatto, sarà la mia prossima pellicola..
    Buona serata Blabla e un baciotto_!

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    1. Credo/spero di non aver spoilerato, e che ti possa piacere. Magari lo sconsiglierei a chi cerca azione frenetica, che qui il passo è molto misurato. Non dovrebbe essere il caso tuo ;) Un caro abbraccio Nella!

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  3. un bel film, davvero (ottima la colonna sonora)
    potrebbe essere la sorpresa di quest'anno

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    1. Di solito seguo con attenzione la colonna sonora. Questa volta, chissà perché, non me la ricordo proprio. Eppure Thomas Newman avrebbe meritato maggiore considerazione da parte mia.

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