Questa volta la sceneggiatura (*) è meno fedele del solito alla lettera di Agatha Christie, al punto che anche chi avesse letto l'originale potrebbe lasciarsi prendere dal piacere di farsi spiegare da Poirot (David Suchet) come si è svolta l'azione.
Il pezzo grosso di una banca londinese dovrebbe andare a New York con obbligazioni al portatore, ma due tentativi di eliminarlo, per investimento automobilistico e con una dose di stricnina nel caffè (**) lo mettono fuori gioco. Parte così al posto suo un giovinotto di belle speranze e con un presente burrascoso, causa debiti di gioco. Nonostante Poirot non ami viaggiare per mare, decide di accompagnarlo con il fido capitano Hasting (Hugh Fraser) sulla Queen Mary, al suo viaggo inaugurale.
Contro tutte le aspettative, Poirot non soffre il mal di mare, mentre il capitano è così malridotto che si vede costretto a non approfondire l'amicizia con una procace biondona, tale Miranda Brooks (Lizzy McInnerny), conosciuta a bordo. Rispetta invece i pronostici la scomparsa del bottino e la conseguente indagine del nostro, che assicura alla giustizia il delinquente.
(*) Firmata in questo caso da Anthony Horowitz.
(**) L'inizio della stagione è dominato da questo veleno. Qui però non muore nessuno.
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