Adattamento dell'omonimo romanzo di John Steinbeck, che in originale fa The grapes of wrath, suonando qualcosa come I frutti dell'ira. A dire il vero né nel libro né nel film si vedono questi frutti, ma piuttosto le condizioni che potrebbero spiegare prese di posizione piuttosto irate.
Si narrano le vicende di una famiglia del midwest americano, Oklahoma per la precisione, ai tempi della grande depressione. Impressionante notare come le cose non siano cambiate poi di molto, nella sostanza.
Figura principale nel film è quella di Tom (Henry Fonda), tipo piuttosto iracondo che però vuol bene alla mamma (Jane Darwell). Per sua fortuna incontra un prete spretato (John Carradine) a cui sembra gli sia andato un po' di volta il cervello, pur restando un brav'uomo, forse anche meglio di come era prima. Dice infatti di essersi spretato per aver scoperto di non saper più cosa sia giusto e cosa no, ma di volere con umiltà cercare di capirlo. La crisi fa sì che moltissimi piccoli proprietari vengano scacciati dalle proprie terre e costretti a cercare fortuna in California, pubblicizzata come fosse il paradiso in terra. Emozionante la scena in cui Mà distrugge i suoi ricordi di una vita prima di abbandonare per sempre la sua terra. Segue viaggio travagliato, scoperta che in California si stava persino peggio che in Oklahoma, tentativo di ottenere un barlume di speranza nella vita. Il finale è leggermente più ottimista dell'originale di Steinbeck.
Regia asciutta di John Ford che ben si adatta al tema trattato.
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