Mia seconda visione per questo film che ha un buon seguito di fan affezionati. Sarà anche per questo che con il passare degli anni avevo finito per crearmi un ricordo indotto migliore di quello che è il mio gusto. Fortunatamente ai tempi avevo segnato su imdb il mio voto, un 7 senza infamia e senza lode, in cui mi riconosco ancora adesso.
La sceneggiatura è basata sul romanzo omonimo di Chuck Palahniuk, già abbastanza confuso, ma che viene resa con un ancor minor focalizzazione su un tema.
Il romanzo è una sorta di tragicommedia che narra la confusione che sfocia nella follia del protagonista. Potrebbe essere visto come una critica radicale al nostro sistema economico turbo-consumista, resa amara dal fatto che non si riesce a proporre una valida alternativa al sistema.
La regia di David Fincher è piacevole, ma non mi pare faccia un favore al romanzo, sottolineando gli aspetti macho e rendendo ancora meno chiara l'impostazione tragicamente disperata della vicenda. Il finale, poi, diventa nel film una sorta di bizzarro lieto fine romantico in cui il protagonista pare che riesca a trovare un improbabile equilibrio emotivo e relazionale.
Nel film il ruolo del protagonista va a Edward Norton, adeguato nel rendere un personaggio di una mediocrità tra il comico e il drammatico. Ha un lavoro spiacevole che però non riesce a lasciare, cerca sfogo in un becero consumismo, rappresentato da una fissazione per il catalogo IKEA, ma questo non gli basta, e subisce la ribellione del suo corpo che gli infligge un'insonnia da cui non riesce a liberarsi.
Fa alcuni incontri, uno povero disgraziato ex-wrestler con cancro ai testicoli (Meat Loaf, un habitué dei ruoli estremi, vedasi The Rocky Horror Picture Show); una mezza pazza (Helena Bonham Carter, anche lei a suo agio con questi personaggi) da cui è contemporaneamente attratto e repulso; e uno sciroccato bello e dannato (Brad Pitt, non c'è niente da dire, il casting è davvero ottimale). I due, Norton e Pitt, diventano amiconi, fondano il fight club del titolo, in cui loro e altri sbandati fanno una sorta di autoanalisi che funziona a cazzottoni. Pitt ha una relazione di puro sesso con la Bonham Carter, Norton è contemporaneamente geloso e disgustato da ciò, nota che curiosamente non riesce mai ad essere nella stessa stanza con gli altri due vertici di questo strano triangolo, ma non ci dà poi un gran peso. Finché non capisce di essere matto come un cavallo.
Nel frattempo il Fight club si trasforma del Progetto Mayhem, una cospirazione autodistruttiva che vorrebbe colpire il sistema esistente per costruire qualcosa di nuovo, che finisce per delinearsi come qualcosa persino peggiore di quello che abbiamo adesso, una sorta di cieca dittatura carismatica in cui bisogna solo credere, obbedire, combattere.
Entra in ballo anche Jared Leto (personaggio poco significativo) che si applica con gioia alle finalità nichiliste autodistruttive del progetto, ottenendo in cambio l'approvazione di Pitt. Scintilla finale, una demente azione dei teppisti porta alla morte di Meat Loaf. Norton perde la persona più simile ad un amico che abbia mai avuto, è geloso della relazione tra la Bohnam Carter e Pitt, ma forse pure di quella tra Pitt e Leto, con possibile tensione omosessuale, e il piano Mayhem gli pare sempre più idiota. Si arriva dunque alla resa dei conti: Norton vs. Pitt.
Mi vien da credere che il successo del film sia dovuto quasi esclusivamente alle scazzottate e agli atti di bizzarro teppismo della insensata società segreta. E direi purtroppo, perché di spunti interessanti ce ne sarebbero pure.
Uno dei tipici film che il romanzo potrebbe rovinare. Pure io avrei dato 7 a Fight club, ma tanti anni fa, non ora.
RispondiEliminaEbbè, ma non puoi lasciarmi così in sospeso ... gli daresti di più o di meno?
EliminaIo lo bollerei con un temibile "carino", ma non mi stupisco più di tanto che molti lo ritengano un capolavoro, e alcuni una ciofeca.
Sto facendo una cernita dei film da rivedere, di quelli visti all'inizio del blog, per capire meglio, ma, a dirla tutta, in parole e non in cifre, Fight club non è tra loro.
RispondiEliminaConcordo. L'ho rivisto per uno scherzo della memoria, ma direi che una singola visione è più che sufficiente.
Elimina