Blue valentine

Ho i miei dubbi che l'idea di distribuire proprio il giorno di San Valentino questo film che narra della traumatica fine di un amore sia da considerare geniale. Volendo lo si potrebbe interpretare come un amichevole consiglio a non replicare gli stessi errori dei due protagonisti, ma credo che l'impostazione data da Derek Cianfrance (regia e co-sceneggiatura) sia tale da far rischiare piuttosto di impelagare in un gran litigio le coppie che già si trovassero in una fase delicata.

Già, perché il racconto mi sembra costruito espressamente per far cadere lo spettatore nella trappola di prendere le parti di uno dei due protagonisti (nel mio caso, io parteggiavo per Lui) e non accorgersi di quanto le posizioni siano equivalenti. Consiglio quindi a chi non abbia ancora visto il film di non sbilanciarsi in pareri affrettati, e prendersi invece il tempo adeguato per ripensare ai dettagli, prima di trarre conclusioni.

Il film non è costato praticamente nulla (per gli standard americani), e credo che sia stato fatto grazie ai due protagonisti, Ryan Gosling e Michelle Williams, che hanno creduto nella storia al punto da apparire anche come produttori esecutivi. Senza il loro nomi difficilmente il film, anche se si fosse fatto, avrebbe trovato una qualche distribuzione, visto che non è una storia per ragazzini, e non ha un lieto fine.

Il problema della coppia è molto comune. I due non si capiscono, e non riescono a spiegarsi. Entrambi hanno dovuto cambiare radicalmente per far sì che la coppia nascesse, ma poi si sono persi per strada. Lui, in particolare, non ha capito cosa fosse davvero importante per Lei. Lei, invece, mi pare che abbia dato per scontato che lui capisse cose che invece gli erano del tutto oscure.

2 commenti:

  1. Basta che compaia il nome VALENTINE e turbe di scemotte/i corrono al cinema
    in realtà è una storia triste, con finale amarissimo
    DICIAMO LA VERITA': l'amore è una sensazione molto instabile e quasi sempre inacidisce; entrano nella leggenda solo le storie che sono interrotte dalla morte di uno o entrambi i protagonisti
    (immagino Giulietta che, dopo qualche anno di convivenza con Romeo, lo manda a quel paese: "non mi ami più come una volta, ti dimentichi gli anniversari, lo diceva mia madre che non ti dovevo sposare...")

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    1. E, come dice il poeta (o meglio, il cantautore), quel che è peggio è che è tutto vero.

      Da notare che qui il problema di Lei non è che Lui non la ami più come una volta ma che Lui la ami sempre allo stesso modo. In pratica Lui pensava di essere arrivato alla fine del viaggio, e che non doveva fare altro che vivere indefinitamente in quello stato di grazia. Ohimè, la vita non è così semplice. Il cambiamento è perenne, e non cambiando, rinunciando all'evoluzione, ci si taglia fuori da soli.

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