Un mostro a Parigi

Una delusione. La prima mezz'ora, intendo. Poi finalmente entra in scena Lucille (in originale e in inglese Vanessa Paradis, per noi Arisa) e l'atmosfera cambia radicalmente. Strano però che Bibo Bergeron (co-sceneggiatore e regista), con un decennio di esperienza nelle animazioni, abbia fatto l'errore di dare una partenza così fiacca a questo film.

Qui la versione italiana di La Seine:

È una produzione francese (il nome di Luc Besson è in cima alla lista dei produttori), che narra una storia molto parigina dell'inizio del secolo scorso.

Un paio di pasticcioni, nonostante l'opposizione dell'assistente di uno scienziato sperimentale che un po' ricorda il dottor Jekyll di Stevenson, mescolano un paio di miracolose pozioni, trasformando una pulce in un omaccione con una gran capacità musicale (a cui dà la voce in originale Mathieu Chedid, noto anche come M, in inglese Sean Lennon, in italiano Raf). Dimenticavo di notare che l'assistente è una scimma sapiente di nome Charles, che ricorda il suo parente in Pirati - Briganti da strapazzo, in entrambi i casi evidente e scherzoso omaggio a Charles Robert Darwin.

Difficile biasimare chi resta innorridito alla vista della pulce umanoide, visto che non hanno la possibilità, che a se noi viene concessa, di vedere la storia anche dal suo punto di vista. Per sua fortuna incontra Lucille, che gli dà un nome (Francœur), lo traveste da Fantasma del palcoscenico e lo nasconde nel teatro in cui è la stella incontrastata. Invisibilità che è di breve durata, che la passione musicale spinge la pulce sul palco, ravvivando notevolmente l'esibizione di Lucille, qui in versione originale:

Il cattivo della storia è il prefetto parigino (François Cluzet, Danny Huston, o Maurizio Mattioli, a seconda dei punti di vista), che vorrebbe usare la paura del "mostro" per le sue mire politiche. Una girandola di eventi farà sì che tutto finisca bene.

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