Nick Wild (Jason Statham) è caduto in basso, molto in basso. Stando a quel che dice la sua ex Holly (Dominik García-Lorido), è stato anche peggio di così, anche se risulta difficile crederle. Nonostante abbia un passato poco chiaro ma dal quale gli deriva una certa notorietà, per quanto presso soggetti poco raccomandabili, ora si è ridotto a fare il guardaspalle ai giocatori d'azzardo che bazzicano a Las Vegas. Il cliente corrente lo demoralizza ancor di più, se fosse necessario. Si tratta infatti di poco più di un ragazzino (Michael Angarano) che sembra cercare in lui più un sostituto della figura paterna che un gorilla per serate rischiose.
A peggiorare le cose ci pensa Holly, che finisce per lavorare (*) per il cliente sbagliato, un tal Danny DeMarco (Milo Ventimiglia) che ha notevoli problemi con la sessualità. Ridotta molto male, chiede a Nick un aiutino per vendicarsi. Nick è restio, perché annusa aria di cosa nostra americana, e lui, a tempo debito, a fatto un patto di reciproca non aggressione con Baby (Stanley Tucci), che a quanto pare è il responsabile di zona.
Tanto fa Holly, che alla fine Nick cede e, con l'aiuto di una tessera di plastica (**), mette fuori combattimento Danny e i suoi scagnozzi, lasciando a Holly modo di consumare la sua vendetta. Una buona quantità di bigliettoni piovono inoltre sui due, così da aiutarli ad allontanarsi da Las Vegas prima della prevedibile risposta dei picciotti.
Purtroppo per Nick, qui si fa valere la sua dipendenza da gioco d'azzardo. E invece di scappare, si ficca in un casinò a sfidare la sorte a black jack.
La sceneggiatura è vecchiotta, al punto che è un remake, ma è firmata da William Goldman, che non è mica il primo che passa. Forse una regia meno sonnolenta di quella di Simon West avrebbe giovato.
(*) Il lavoro più vecchio del mondo.
(**) La patente di guida, credo.
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