A me piace di più il titolo provvisorio usato durante le riprese, qualcosa come Il professore riluttante. Il titolo originale definitivo, The rewrite, ha pure un suo fascino, creando un parallelo tra l'attività del protagonista, uno sceneggiatore che una volta era di successo, ma che ora non riesce nemmeno a trovare lavoro come aggiustatore di sceneggiature ballerine, e la sua necessità di riscrivere quella che è la sceneggiatura della sua vita. Il titolo scelto dalla distribuzione italiana porta a fraintendere la storia.
Si narra di Keith Michaels (Hugh Grant) che per una serie di motivi non riesce più ad imbroccare un lavoro decente. Il suo agente, forse per toglierselo di torno, gli offre un lavoro inaspettato, andare ad insegnare in una piccola università periferica nello Stato di New York come si scrivono sceneggiature. Keith ne farebbe volentieri a meno, anche perché ha una pessima opinione dei corsi che vorrebbero insegnare ad essere creativi, è solo la disperazione lo porta ad accettare.
Ma quando uno è in parabola discendente c'è poco da fare, è troppo facile continuare la serie negativa. Finisce così che in brevissimo tempo Keith si porti a letto una sua giovanissima studentessa (Bella Heathcote) ancora prima di cominciare il corso, selezioni i suoi studenti usando un metodo molto discutibile, faccia di tutto per non fare il suo lavoro, e si metta in rotta con Mary Weldon (Allison Janney), potentissima docente, esperta di Jane Austen e con una opinione molto bassa dell'arte filmica.
Succedono però alcune cose che, lentamente, lo portano a riconsiderare la sua esperienza. Ad esempio il rettore, Dr. Lerner (J.K. Simmons), e un insegnante di inglese, Jim (Chris Elliott) gli offrono incondizionatamente la loro amicizia, nonostante le evidenti differenze. Scopre poi che insegnare non è così male, anzi, ci prova gusto, e scopre che ad insegnare si finisce per imparare parecchio. E poi conosce Holly Carpenter (Marisa Tomei), studentessa di ritorno, spiantata, con una vita alle spalle non delle più semplici, che però, alla sua non più freschissima età, non ha nessuna voglia di arrendersi.
Non che la storia sia particolarmente innovativa, e bisogna pure dire che Marc Lawrence avrebbe potuto anche fare meglio, però il film funziona. Forse grazie al cast in ottima forma.
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