Dopo gli accadimenti che nel precedente episodio ci hanno portato fino a Skyfall, era lecito immaginarsi che James Bond (Daniel Craig) fosse di cattivo umore. E infatti si prende una vacanza per andare a Città del Messico proprio nel Giorno dei Morti (*), e approfitta dell'occasione per sedurre una procace nativa, ammazzare alcuni italiani, e distruggere un paio di isolati.
Tornato a Londra, si becca la ramanzina del nuovo M (Ralph Fiennes) che rimprovera a 007 di aver creato una crisi diplomatica e, soprattutto, di aver fornito materiale ad un suo avversario interno ai servizi britannici. Trattasi di una nuova figura, creata per ristrutturare l'intelligence di sua maestà, tale C, che sembra voler fare a pezzi il programma 00 a vantaggio di un sistema informatizzato che mira a controllare tutte le comunicazioni, in stile orwelliano. Basterebbe questo a farci venire dubbi su C, quando poi scopriamo che è interpretato da Andrew Scott immaginiamo subito come andrà a finire (**).
In teoria Bond sarebbe costretto a starsene a casa per un bel pezzo, ma lui ha un incarico da svolgere per conto di M, non questo, ma quella di prima (Judi Dench). Per cui va a Roma, seduce la meno giovane Bond girl di sempre, Monica Bellucci (***), distrugge il prototipo di una favolosa Aston Martin (°) per la disperazione di Q (Ben Whishaw) e raccoglie indizi su Spectre, una potente organizzazione criminale capitanata dal losco Ernst Stavro Blofeld (Christoph Waltz).
Seguendo una traccia che sviluppa grazie al supporto di Moneypenny (Naomie Harris), si va in Austria, alla ricerca del suo vecchio amico Mr. White (Jesper Christensen), che baratta una informazione elusiva ma essenziale in cambio della promessa di proteggere sua figlia Madeleine (Léa Seydoux), che ovviamente si innamorerà di James ma, colpo di scena, resiste un bel po' prima di cedere, e inoltre sembra che la passione sia reciproca.
Più o meno tutto gira come atteso, eccessi di tutti i tipi compresi. Questa volta a Bond trapanano pure il cervello, e sembra che nemmeno questo gli causi gran problemi. La mano di Sam Mendes alla regia si vede, in particolare nella bella scena iniziale a Messico, con la macchina da presa che letteralmente danza attorno a Bond seguendolo nel suo peregrinare alla ricerca del suo bersaglio.
(*) Vedasi la simpatica animazione messicana Il libro della vita per approfondimenti.
(**) Difficile scinderlo dall'immagine che si è creata accettando il ruolo di Moriarty in Sherlock.
(***) A cui è stato dato molto spazio nei titoli ma ben poco sulla pellicola.
(°) Che pare destinata a rimanere una concept car, col nome di Aston Martin DB10.
Diciamo mio caro che a parte i primissimi ancora con Connery, non sono una fanatica del nostro Bond...Non l'ho seguito molto, non mi è molo simpatico Craig..e allora..ci andrò?
RispondiEliminaPenso di no, Blabla mio..
bacione!
Lecito non essere interessati, anche al punto di pensare che sia possibile vederlo adesso al cinema. Però secondo me questa incarnazione di 007 non è male. Ciao Nella :)
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