New York, primi anni cinquanta. Therese Belivet (Rooney Mara) è una giovane donna newyorkese piuttosto confusa. Fa la commessa in un grande magazzino del centro e ha una specie di fidanzato, senza essere convinta né del primo né del secondo.
Pochi giorni prima di Natale, durante la grande caccia al regalo, incrocia lo sguardo con Carol Aird (Cate Blanchett), una facoltosa signora di gran classe, e paf, è amore a prima vista. O qualcosa del genere che nessuna delle due riesce bene a qualificare. Perché Carol ha già avuto una storia omosessuale con la sua amica Abby (Sarah Paulson), una cosa breve che sembra avere più confuso che chiarito le sue idee sulla propria sessualità, mentre Therese non riesce nemmeno bene a immaginare che senso abbia la cosa.
La situazione è complicata dal fatto che Carol è sposata con Harge (Kyle Chandler) e ha una figlia. I due sono già sul punto di divorziare, anche se Harge proprio non riesce a fare a meno di Carol. Anche Therese ha il suo carico di complicazioni, non riuscendo a decidersi se sposare o mollare Richard (Jake Lacy), una buona persona di cui però non è per niente innamorata. L'incontro tra le due scatena una serie di avvenimenti, tra cui un viaggio alla Thelma e Louise, meno drammatico, ma comunque anch'esso senza via di uscita.
Todd Haynes (*) costruisce tutto il racconto attorno ad un incontro tra Carol e Therese in un ristorante, che ci viene mostrato due volte. La prima subito all'inizio del film, non capiamo bene che succede, percepiamo solo una gran tensione. Tutto quello che segue è un lungo flashback che si chiude riportandoci a quel tavolino, dove possiamo rivedere l'azione, arricchita da alcuni particolari che si erano stati nascosti, capendo finalmente cosa c'è dietro.
Interessante notare come per gran parte del tempo Carol sembra essere quella che conduce il gioco, Ma a tratti, se stiamo attenti, ci accorgiamo di quanto questo sia tutta apparenza.
La bella colonna sonora di Carter Burwell rende molto bene la tempestosità, tutta interiore, della vicenda.
(*) Sua la regia, su sceneggiatura di Phyllis Nagy, basata sul romanzo di Patricia Highsmith.
Concordo. Non è Carol la vera protagonista (anche se ha più battute di Therese)
RispondiEliminaIn fondo a Carol interessa genericamente essere libera (e non dover mangiare il polpettone al pomodoro degli suoceri); secondariamente le interessa la figlia e poi... molto in fondo... interessa Therese (che invece si è veramente innamorata della dea impellicciata)
Vero. Ci sono scene in cui Therese sembra un pulcino che guarda con soggezione quella magnifica aquila di Carol. Poi nel finale scopriamo che tra le due è Carol ad essere la più debole e confusa.
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