L'infernale Quinlan

Ieri mi son visto Professione: Reporter che finisce con un piano sequenza da togliere il fiato, e oggi è toccato ad Orson Welles, con il notevole piano sequenza che apre L'infernale Quinlan (in originale un titolo molto più adeguato: Touch of evil - Il tocco del male).

Per gli standard di Welles, e per il mio gusto, direi che si tratta di una catastrofe. Forse il problema è dovuto alla trama, piuttosto complicata, al montaggio a tratti scombinato (è stato rimontato una prima volta dai produttori, scontenti del risultato ufficiale, e una seconda volta in tempi relativamente recenti seguendo, per quanto possibile, le indicazioni che Welles stesso aveva dato alla produzione, quando questi si erano lamentati del prodotto), all'improbabilità di alcuni personaggi (Charlton Heston nei panni di un messicano? Akim Tamiroff boss del narcotraffico messicano?), o non so che. Fatto è che proprio non ci entro in sintonia. Oltre alla scena iniziale ci sono altri pezzi di bravura, come uno si può legittimamente aspettare da Welles, ma mi paiono quasi annegare in un marasma poco convincente.

Banalizzando, la storia è quella di Charlton Heston, sbirro messicano della narcotici, che incappa in un omicidio originato in Messico ma realizzato negli USA (da cui il lungo piano sequenza iniziale che segue la macchina dal parcheggio, al lento movimento per le vie della cittadina messicana, e il passaggio del confine) mentre è sul posto con la moglie appena sposata (una sfavillante Janet Leigh). Arriva sul luogo dei fatti anche Orson Welles, l'infernale capitano di polizia Hank Quinlan, e i due iniziano immediatamente a beccarsi. Il superpoliziotto americano capisce in un baleno come sono andate le cose, e in quattro e quattr'otto scopre il colpevole. Solo che, dato che spesso le prove sono difficili da trovare, ha deciso di semplificare la via della giustizia fabbricandosele. L'antipatia per il poliziotto messicano farà sì che si avvicini al Tamiroff, mafioso a cui Heston ha creato problemi, per cospirare contro di lui. Soluzione tragica.

C'è inoltre una particina per Marlene Dietrich, in una delle sue ultime apparizioni, nel ruolo della gestrice di un locale equivoco che ha un legame non ben chiarito con Quinlan. E a proposito di legami non chiariti, anche quello tra Quinlan e il suo vice non è dei più cristallini.

Parte abbastanza irrilevante per Dennis Weaver, attore da telefilm (Uno sceriffo a New York), che qui fa un portiere di notte non molto in sé.

Si vede per qualche secondo anche la mitica Zsa Zsa Gabor.

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