Seconda regia americana di Gabriele Muccino, dopo il più fortunato La ricerca della felicità.
Bisogna aver molta pazienza con la storia, perché il chiarimento arriverà solo nel finale. Nella prima mezz'oretta si ha l'impressione che il protagonista (Will Smith) sia sul fuori di testa andante, poi si capisce come vanno le cose, la sceneggiatura prosegue per una buona ora a completare il quadro e, alla fine, dopo questa estenuante preparazione, arriva la mezz'ora finale che giustifica le due ore complessive della produzione.
Togliere una mezzoretta alla parte centrale avrebbe reso l'attesa del finale meno estenuante.
Ottima produzione, buona regia, interpretazioni (Rosario Dawson principale ruolo femminile) all'altezza di un film che, in fin dei conti parla quasi esclusivamente di morte - un tema non particolarmente appetibile.
Come spesso accade, il titolo non rende l'originale (Seven pounds - sette libbre, tre chili e mezzo) perdendo la citazione dal Mercante di Venezia e spostando l'enfasi da una carnalità quasi brutale ad una spiritualità di cui non c'è traccia nella pellicola.
Ottimo il DVD, con molti contenuti extra interessanti che mi sto ancora guardando. Particolarmente divertenti i pezzi dove parla Muccino in un inglese dalla marcata impostazione italiana.
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