C'è una semplice ricetta per far sì che una stagione di una serie televisiva abbia successo. Basta partire molto forte, con un episodio che soddisfi chi era rimasto appeso al finale della stagione precedente e che faccia entrare in sintonia i nuovi spettatori. Poi ci si può rilassare un attimo, fino all'episodio di mezza stagione, che deve essere anch'esso molto forte, per confermare il gradimento del pubblico e spingerlo a continuare a seguire la storia. E infine, naturalmente, non deve mancare un finale che chiuda alla grande la narrazione, e possibilmente prepari per una nuova stagione.
Con Sherlock, poi, la BBC ha pensato bene di estremizzare la ricetta, presentando solo tre episodi per stagione. Facile, no?
Questa volta il titolo italiano non può mantenere il gioco che in inglese viene fatto con il titolo del breve racconto originale, His last bow in italiano Il suo ultimo saluto, dove bow (inchino, nel senso di saluto) diventa vow (voto, promessa, giuramento). Il racconto chiude la raccolta con lo stesso nome che avrebbe dovuto essere (ancora una volta) l'ultima delle avventure di Holmes e Watson, ma in realtà ha ben poco a che fare con i fatti narrati, se non che vengono presi alcuni riferimenti (il vento dell'est, il villino in campagna con gli alveari) che sono stravolti come capita sempre in questa rivisitazione degli scritti di Arthur Conan Doyle.
Ai fini della trama è più importante il riferimento a L'avventura di Charles Augustus Milverton, incluso nella raccolta Il ritorno di Sherlock Holmes, e infatti il "cattivo" di questo episodio, di cui abbiamo avuto un assaggio in apertura di stagione, si chiama Charles Augustus Magnussen (Lars Mikkelsen). Costui è una brutta persona che si ciba di scandali che un po' adopera per alimentare i giornali di cui è proprietario, un po' usa per ricattare chi vuole tenere in pugno per un motivo o per l'altro. Il riferimento ad un vero editore che opera in UK (e anche in USA) ma non è inglese, e che ha un grosso peso politico è piuttosto evidente (ma ovviamente è solo un caso).
La trama però non è poi così importante, quando siamo coinvolti in un vorticoso turbine di avvenimenti, con una serie di sorprese che finiscono per confermare ipotesi, e conferme che si trasformano in sorprese. Nulla è come sembra, eppure alla fine tutto è come ci aspettavamo. Una girandola da perderci la testa.
Tra le varie cose che capitano nell'episodio:
Janine (Yasmine Akram), testimone della sposa ne Il segno dei tre, sembra essersi messa con Sherlock. Ma non conviene stupirsi, le cose sono perfino più complicate di così. Risulterà che con lei Sherlock ha commesso uno dei suoi tipici errori da sociopatico.
Si spiega come mai Mary (Amanda Abbington) sia così in sintonia sia con Sherlock sia con John, soprattutto col secondo, visto che ora è la signora Watson ed è in attesa dell'erede (che scopriremo nel finale essere femmina). Anche lei ha un lato oscuro, e questo potrebbe essere catastrofico. Dipenderà molto dal grado di maturità del buon dottore.
La famiglia Holmes passa assieme un Natale. Non capita molto spesso, ci viene spiegato, a quanto pare per il carattere dei due rampolli. Comunque abbiamo modo di fare la conoscenza dei genitori di Sherlock (Wanda Ventham e Timothy Carlton), che avevamo appena intravisto ne La cassa vuota.
Mycroft (Mark Gatiss) si lascia sfuggire che esiste un terzo fratello Holmes. Nulla si sa sul suo conto, se non che ha fatto una brutta fine. Mi piacerebbe che fosse niente meno che Jim Moriarty (Andrew Scott), anche se la spiegazione potrebbe richiedere circonvoluzioni piuttosto complesse. La fratellanza spiegherebbe la strana attrazione/repulsione tra lui e Sherlock.
A proposito di Moriarty. Nonostante quello che abbiamo visto ne Le cascate di Reichenbach sembra essere vivo, vegeto, e in vena di far sfracelli.
Il titolo dell'episodio si riferisce a quella che mi sembra sia stata l'ultima battuta della puntata precedente. Sherlock ha promesso ai Watson che avrebbe fatto di tutto per proteggerli. E qui si troverà subito a dover mantenere la sua parola.
PS: La terza stagione di Sherlock, e in particolare quest'ultimo episodio, è stata tra le protagoniste dell'ultima edizione degli Emmy vincendo i premi per:
Attore protagonista: Benedict Cumberbatch
Attore non protagonista: Martin Freeman
Sceneggiatura: Steven Moffat
Montaggio video
Montaggio audio
Fotografia
Colonna sonora
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