Colpa delle stelle

Il target è minorile, ma si tratta di un dramma romantico tra giovani morituri. Tradizionalmente al pubblico italiano (di tutte le età) non fa piacere che si tratti di malattie e morti, a meno che la nera signora non venga esorcizzata usando toni irrealistici. Riuscirà questo titolo a fare eccezione? Il successo nel resto del mondo, e la informale candidatura agli Oscar giunta da più parti potrebbe fare il miracolo.

Per restare nella stessa categoria, a me è piaciuto più L'amore che resta (2011), firmato da Gus Van Sant, che gioca meno sul patetico e più sull'umorismo, che però ha avuto un riscontro di pubblico decisamente inferiore. Alzando l'età del target di riferimento c'è poi 50 e 50 (2011), che è giocato ancor più decisamente sul piano della commedia.

Questa sceneggiatura ha un difetto tipico di quelle non originali basate su un romanzo (John Green), la lunghezza eccessiva. Una bella sforbiciata avrebbe a mio avviso giovato. La regia (Josh Boone) non è che faccia grandi sforzi artistici, lascia correre l'azione, confidando sull'alto tenore emotivo della storia. E forse è giusto così, per evitare un sovraccarico di informazioni allo spettatore.

Protagonisti credibili, con Lei (Shailene Woodley) e Lui (Ansel Elgort) ad occupare la scena per gran parte del tempo. Piccolo ruolo per Willem Dafoe, a cui spesso si rivolgono quando la parte da recitare è spigolosa e antipatica. La madre di lei mi diceva qualcosa ma non riuscivo bene ad identificarla, poi ho scoperto essere Laura Dern, la paleontologa di Jurassic Park, come passa il tempo.

Alcune idee della storia non mi hanno convinto per niente, tipo il fatto che Lui spesso metta in bocca una sigaretta ma non l'accenda mai, per fare un punto che mi pare bislacco, o la visita alla casa di Anna Frank ad Amsterdam che è usata da Lei per farne un altro, altrettanto poco sensato.

A proposito di Amsterdam, da notare che i due piccioncini vi volano a spese di una associazione benefica, visto che le loro famiglie non hanno i soldi per mandarceli. E uno si direbbe, che strano, non sembrano certo poveri, e un viaggio di pochi giorni cosa può costare, qualche migliaio di dollari? Poi ci si ricorda che è una storia americana, e le due famiglie devono essersi indebitate fino al collo per le spese mediche dei loro rampolli.

4 commenti:

  1. Da noi ancora non è arrivato,lo voglio vedere. non ho letto il libro ma vedremo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il multisala sotto casa ce l'aveva "in anteprima", non ho capito bene perché, se si tratta di una trovata per stimolare il passaparola tra spettatori o se la distribuzione voglia calibrare meglio la vera uscita.

      Elimina
  2. Lo ammetto.... parto davvero scettico sul film...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me non ha estasiato, anche se come tragedia romantica per giovanetti direi che svolge il suo compito.

      Elimina