Che il Dodicesimo Dottore (Peter Capaldi) sia umbratile non è certo un mistero. Problema è che tutto questo star da solo comincia a creargli strani scherzi. Parla da solo, legge un messaggio su una lavagna ("Listen", ovvero "Ascolta") e non sa dire se l'ha scritto lui o no, e una sua vecchia paura, quella di non essere realmente solo, neanche quando non c'è nessuno con lui, sta diventando insopportabile.
Così si rifugia da Clara (Jenna Coleman) quando lei è fuori per un appuntamento, così da aver tempo per riflettere per conto suo. L'appuntamento di Clara è con Danny Pink (Samuel Anderson), l'insegnante di matematica con un passato nell'esercito di cui, ricambiata, si è invaghita. Però i due sono così tesi che inanellano una impressionante serie di gaffe, che conducono ad una rapida fine della serata, con lei che abbandona il campo.
Il Dottore, come al solito molto simpatetico, approfitta del rientro anticipato di Clara per cercare di risolvere il suo cruccio. Crede infatti di aver scoperto che ogni essere senziente al mondo abbia fatto, o farà, lo stesso sogno in cui ci pare di svegliarci, ci alziamo, ma come posiamo i piedi per terra, una mano da sotto il letto ci afferra la caviglia. Con rizzamento di capelli associato. Clara ammette di aver fatto quel sogno, e dunque il Dottore fa sì che TARDIS entri in contatto telepatico con Clara e cerchi nella sua linea temporale quando è avvenuto questo evento, così da poter indagare se ci sia veramente un qualche essere invisibile che ci accompagna.
Clara però è distratta dal pensiero di Danny e finiamo nel momento in cui lui, ancora bimbo, ha avuto quel sogno. Il tentativo non porta ad una risposta certa, ma Clara chiede al Dottore un aiutino per recuperare la serata con Danny. Ma avendo ora conosciuto Danny da bambino, Clara si lascia scappare un commento impossibile che lascia Danny basito al punto da essere lui questa volta ad andarsene. C'è da dire che ad aumentare la confusione di Clara ha contribuito anche l'incongrua apparizione di un astronauta che le faceva cenno di seguirlo.
Convinta che dentro la tuta si celasse il Dottore, Clara la segue nella TARDIS, solo per scoprire che si tratta invece di una versione invecchiata di Danny, un suo discendente di nome Orson, si scopre, che in qualche modo è legato alla linea temporale di lei (dunque Clara e Danny avranno figli?). Costui è stato cercato dal Dottore che continuava a seguire il suo chiodo fisso corrente, ed era andato a beccare il periodo di stress di costui in relazione al terrore notturno di cui sopra. Anche qui non si riesce ad avere una risposta certa, ma ci si ficca in una situazione così rischiosa che Clara deve usare una sorta di pilota automatico della TARDIS per uscire dall'impiccio.
E così si finisce nel momento in cui è il Dottore ad avere il panico da sconosciuto sotto il letto. Abbiamo dunque un piccolo accesso all'infanzia del Dottore, e scopriamo pure come mai il Dottore Dimenticato (John Hurt) ne Il giorno del Dottore era andato in una casupola nel mezzo del nulla per decidere se e come usare l'Arma Finale che avrebbe distrutto Signori del Tempo e Dalek.
Facendo uso di un paradosso temporale molto caro a Steven Moffat (che ha scritto questo episodio), descrivibile come "il cane che si morde la coda", Clara trova il modo di dare una soluzione al problema del Dottore, legando assieme tutti i fili creati da questo complesso episodio.
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