Senza indizio

Le scuse a Conan Doyle che chiudono i titoli di coda credo non siano porte per lo stravolgimento che gli sceneggiatori hanno apportato ai personaggi, l'opera di sir Arthur ha sopportato ben altro, quanto al fatto che l'intera trama investigativa, che pure mi sembra un degno apocrifo, sia lasciata scorrere senza riservarle troppa attenzione. L'enfasi è infatti tutta sullo studio dei due personaggi principali che vengono seguiti nel loro sviluppo.

Peccato che la regia (Thom Eberhardt), forse intimorita dal calibro dei protagonisti, sia praticamente assente, limitandosi a lasciare che l'azione si svolga. E peccato che la sceneggiatura proponga una lunga parte centrale in cui non si fa altro che rimarcare il conflitto tra i due caratteri, reiterando inutilmente quanto ci è stato illustrato nella parte iniziale.

Il film inizia con Sherlock Holmes (Michael Caine) che, con l'assistenza del dottor John Watson (Ben Kingsley), risolve un caso mortificando l'ispettore Lestrade (Jeffrey Jones) che avrebbe molto volentieri fatto a meno del loro aiuto. Scopriamo però che Holmes non è il genio deduttivo che credevamo di conoscere, trattasi invece di uno scarsissimo attore teatrale, tale Reginald Kincaid, che Watson ha assunto perché, in quanto medico, non voleva far sapere di avere l'hobby dell'investigazione.

C'è una forte tensione tra i due. Watson non sopporta più che la gente non si ricordi nemmeno del suo nome, mentre tutti pendono dalle labbra di Holmes, anche quando questi, che nulla capisce di indagini poliziesche, dice delle sciocchezze senza capo né coda. D'altro canto, nemmeno Holmes è felice della situazione. Vive costantemente recitando una parte che richiede continua improvvisazione, e lo fa brancolando nel buio (questo il senso del titolo originale, Without a clue, che è stato tradotto letteralmente in italiano, perdendone il significato).

Un ennesimo litigio fa sì che Watson butti fuori dal 221B di Baker Street Holmes, con gran gioia di Mrs Hudson, e decida di rivelare al mondo come stanno le cose. Il problema è che il mondo non è pronto per questa rivelazione. In più, il perfido professor Moriarty (Paul Freeman), che fra l'altro sa bene che il suo avversario è Watson e non Holmes, minaccia di far crollare l'intero sistema monetario britannico, ed è dunque gioco forza far sì che i due affrontino assieme questo ultimo caso.

La troppo lunga parte centrale ci spiega con dovizia di dettagli come Watson sia geniale ma nessuno gli faccia caso e Holmes un alcolizzato donnaiolo senza la minima capacità investigativa, e pure con una certa tendenza a causare danni.

Moriarty è però un avversario ostico, e Kincaid dovrà mostrare quali sono i suoi talenti.

2 commenti:

  1. Ho sempre trovato divertente questo film (ho accattato o' dvd); spassoso dall'inizio alla fine, con quel fesso di Lestrade che non si accorge di andare a braccetto con un travestito ("le sorprese non sono finite...")
    purtroppo è motivo di contrasto con mio figlio, che lo trova troppo comico

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    1. Come si suol dire, chi la vuole cotta, chi la vuole cruda. A me l'impostazione comica fino al dissacrante va benissimo, visto anche che è basata sulle schermaglie tra due attori di tutto rispetto.

      Povero Lestrade :D

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