La sceneggiatura è poco più di un pretesto per permettere al trio di Aldo, Giovanni e Giacomo di esibirsi nelle loro solite situazioni comiche. Ma qualche risata me l'hanno fatta fare, e direi perciò che l'obiettivo minimo è stato raggiunto. A mio gusto, il linguaggio è a tratti inutilmente volgare, ma pare che per gli standard dei film natalizi italiani quello che si sente qui sia roba da educande. Avrei anche fatto a meno di un paio di maltrattamenti ad animali (evidentemente fasulli, vedi nota successiva sugli effetti speciali).
Che regia sia stata affidata ad altri (in questo caso Paolo Genovese) direi che è un dettaglio secondario. Difficile pensare che i tre protagonisti abbiano lasciato un qualche spazio creativo ad altri. Peccato, perché una mano più ferma in regia, e una sceneggiatura più sostanzosa, permetterebbero di ottenere un risultato migliore. D'altronde c'è da considerare che il risultato al botteghino viene comunque ottenuto e dunque si capisce come mai la produzione non faccia troppe storie.
Però non fa piacere vedere un buon cast al contorno (su tutti Angela Finocchiaro, poi Massimo Popolizio, Giorgio Colangeli e persino Cochi Ponzoni in un microbico cameo) sprecato così.
Lo stesso dicasi per la sceneggiatura, che accumula una serie impressionante di citazioni e temi anche interessanti, che però vengono utilizzati in funzione di gag senza curarsi troppo di svilupparli in modo più approfondito.
Una nota di demerito agli effetti speciali francamente risibili. La finta nevicata e Aldo in versione Neo - Matrix sono pietosi.
Non male la colonna sonora che, oltre a includere canzoni di Mina (questo sì un effetto speciale imbattibile), viene usata per rafforzare una citazione tarantiniana.
Oddio, stavo per eliminarlo dall'archivio. Che faccio?
RispondiEliminaAl tuo posto lo terrei surgelato, da recuperare solo in caso di possibile visione collettiva durante le feste, mentre si fa altro.
RispondiEliminaOk, lo userò come salvaschermo del tv.
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