Hop

Brutto. E così deludente che mi verrebbe voglia di non aggiungere altro.

Eppure, tecnicamente parlando, l'integrazione tra animazioni al computer e riprese dal vivo è così ben fatta da passare inosservata. Il personaggio principale, il giovane coniglio pasquale che è designato suo malgrado a prendere lo scettro paterno è disegnato e animato così bene che sorprende pensare che non sia un pupazzo animato. Il confronto con un altro famoso film con un coniglio protagonista, Chi ha incastrato Roger Rabbit, spiega molto. Ma anche sul lato negativo di questa produzione, la sceneggiatura. Assolutamente insufficente.

Il giovane coniglio vuole cambiare vita, e diventare un famoso batterista, lascia l'isola di Pasqua, dove si trova la sede operativa del coniglio pasquale (una sorta di Fabbrica di cioccolato alla Roald Dahl), per andare a Hoolywood, dove si imbatte in un bamboccione (James Marsden) in cerca del lavoro ideale che fa per lui. Storia molto cucciolosa e sdolicinata che non ha cattivi veri e propri, però è anche (stranamente) blandamente razzista, così che gli pseudo-cattivi sono un pulcino messicano (?) al soldo del coniglio pasquale che sogna di prendere il posto del suo capo, e la sorella adottiva dello scioperato, di evidente origine orientale. Il resto del cast è praticamente tutto WASP. Si vede che il coniglio pasquale ha successo soprattutto in quella fascia di pubblico.

A proposito di produzione, si tratta di un lavoro della Illumination Entertainment, quelli di Despicable me (Cattivissimo me), come si può intuire dal fatto che molti elementi sono dietro alla realizzazione di entrambi i titoli.

L'ho visto in originale, e così ho avuto il piacere di sentirmi le voci del dottor House, meno noto come Hugh Laurie, nei panni del coniglio pasquale senior, e di Russell Brand che parla da dentro il coniglio pasquale junior (e appare in carne e ossa per pochi secondi).

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