Harry Potter e il calice di fuoco

Chissà come sarebbe venuto fuori questo episodio se alla regia fosse rimasto Cuarón. Forse non sarebbe cambiato poi molto, visto che comunque la storia è quella, e guai a cambiarla, ci sarebbero torme di potteristi pronti alla rivoluzione. Ricordo che anche solo l'introduzione del gigantesco orologio (sempre ne Il prigioniero) aveva destato qualche perplessità. Però Mike Newell non mi sembra che qui abbia fatto un buon lavoro, la trama è più confusa - ma forse è "colpa" della Rowling e della complessità della vicenda, definitivamente poco adatta per essere trasposta in un film - e siamo tornati ad un punto di vista decisamente da minorenni. Che a ben vedere non è nemmeno sbagliato, visto che il trio di protagonisti ha qui soli 14 anni.

Solita girandola di personaggi, che su carta hanno modo di essere raccontati, ma qui rischiano di passare sotto gli occhi così velocemente da quasi non lasciar traccia. Robert Pattinson attraversa la serie come una meteora, per finire dritto dritto nella saga di Twilight; Brendan Gleeson ha più spazio, e lo vedremo anche in un paio di altri episodi; una breve fiammeggiante apparizione per Gary Oldman.

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