Noi siamo infinito

Ovvero, I vantaggi del far tapezzeria (The perks of being a wallflower) o, come recita il titolo italiano del romanzo omonimo, Ragazzo da parete. Scritto (il libro) da Stephen Chbosky, che l'ha poi adattato a sceneggiatura e infine diretto.

Si seguono le vicende di un ragazzetto (Logan Lerman) al primo anno di liceo agli inizi degli anni novanta a Pittsburgh. Molto introverso, praticamente nessun amico. Potrebbe essere pensato come una possibile continuazione della serie Diario di una schiappa, non fosse che il protagonista, nonostante la giovane età, deve fare i conti con un paio di lutti: l'amico coetaneo che si è appena sparato un colpo e la zia che è stata sfracellata da un camion anni prima, per Natale.

Taglio molto più drammatico, dunque. E taccio di altri traumi, di cui verrà edotto lo spettatore (o il lettore) più paziente.

Fortuna vuole che costui incontri un paio di sciroccati all'ultimo anno, niente meno che Emma Watson (altro centro dopo Marilyn, sembra destinata ad una carriera perfetta) ed Ezra Miller (...e ora parliamo di Kevin) che lo accolgono nella loro compagnia di personaggi marginali, ma decisamente più interessanti della media.

Come ci si può aspettare da ogni bravo romanzo di formazione, i tre protagonisti vivranno una serie di avventure grazie alle quali diventeranno (quasi) adulti. Una parte essenziale è coperta dalla musica, e in particolare da Heroes di David Bowie.

Come per Blue valentine mi sfugge il senso di programmarlo per San Valentino. C'è una storia d'amore, ma non è risolta e, per dirla tutta, non è né la parte principale del racconto né particolarmente adatta alla caramellosa ricorrenza. Però chi ama il buon cinema non può che ringraziare.

2 commenti:

  1. Emma Watson per un po' di tempo sarà ricordata come Hermione, ma secondo me HA LA STOFFA DELLA GRANDE ATTRICE (e già lo dimostra in questo bel film)
    allo stesso modo Elisabeth Taylor era un'insulsa ragazzina in TORNA A CASA LASSIE e poi...

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    1. Secondo me lo dimostrava anche in Marilyn, parte piccola ma interessante e, soprattutto, distacco netto dalla serie potteriana. Brava lei, dunque, e bravi i suoi agenti, a non sprecare il suo nome e la sua bravura con scelte azzardate.

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