Caccia al ladro

Su IMDB c'è un'abbozzo di pagina dedicata al remake che è previsto per il 2014. Stolti. Come spesso accade nei film di Alfred Hitchcock la storia originale conta poco, l'importante è tutto quello che ci gira attorno. Dunque la sceneggiatura originale, per quanto rimaneggiata, affidata ad un regista che non abbia il tocco felpato del Maestro, rischia di generare un inutile mostriciattolo. Meglio piuttosto fare come Blake Edwards con La pantera rosa colpisce ancora, che cambia completamente registro, e ne fa una parodia adattata ai personaggi della saga dell'ispettore Closeau. Fra l'altro, mi sono accorto della forte somiglianza tra le due sceneggiature solo durante questa visione. Meglio sarebbe vedersi l'originale prima della copia, per apprezzarla meglio.

La storia originale è un po' bislacca. Un americano si è trasferito in Francia prima della guerra e lì si è messo ad esercitare come ladro di lusso con il soprannome di Le chat. Messo in galera, fugge, si unisce alla resistenza, e ottiene il perdono dalla repubblica restaurata per le malefatte pregresse. Passa qualche anno, lui si è stabilito sulla Costa Azzurra, e qualcuno riprende a rubare gioiellame seguendo il suo stile. La polizia sospetta di lui, lui decide che l'unico modo di uscirne è cogliere sul fatto il copycat (mai il termine risultò più appropriato) è di arrivare prima di lui al prossimo furto. Per questo frequenta una ricca americana e relativa figlia, con quanto ne consegue.

I ruoli principali sono affidati a Cary Grant, Grace Kelly e Jessie Royce Landis, madre della seconda, che sarà poi improbabile madre del primo in Intrigo internazionale. Improbabile per la minima differenza di età, ma i due sono così affiatati che la si lascia passare volentieri. Personalmente non sono convintissimo dalla Kelly in questo film, molto meglio in La finestra sul cortile, anche se qui ha alcune scene (il bacio a sorpresa sopra a tutte) veramente memorabili.

Film che tecnicamente risulta datato, ad esempio la lunga ripresa dall'elicottero, che ai tempi doveva risultare mozzafiato, al giorno d'oggi sembra normale amministrazione. Colonna sonora in linea con le aspettative, curata da Lyn Murray.

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