Episodio piuttosto confuso della saga, a partire dal titolo. Infatti da noi è noto sia come "colpisce ancora" che come "Il ritorno della pantera rosa". Il secondo titolo è la traduzione letterale dell'originale, mentre il primo è dovuto alla fantasia della distribuzione italiana, che però è andata a cozzare con il fatto che l'anno dopo è uscito The pink panther strikes again.
E anche la storia narrata non scherza in quanto a ingarbugliamento. Sono passati dodici anni dal primo episodio, ma nel film si dice che ne sono passati tre da quando il diamantone è stato rubato una prima volta da Sir Charles Lytton (lì interpretato da David Niven, qui da Christopher Plummer), non si cita la seconda puntata, e dunque non sappiamo che fine abbia fatto Maria Gambrelli, però ritroviamo Dreyfus (Herbert Lom) il capo di Jacques Clouseau, anche se qui viene degradato a ispettore capo, mentre nell'episodio precedente era commissario, e pure Kato, il distruttivo domestico dell'ispettore.
Inoltre il fantasma, ladro gentiluomo, qui risulta sposato a una Lady Litton (con la "i" normale) che, a rigor di logica, dovrebbe essere la ex-moglie di Clouseau (lì Capucine, qui Catherine Schell) ma i due fanno come se non si conoscessero.
Siamo dunque di fronte a uno strano miscuglio dei due episodi precedenti. Anche Dreyfus pare parzialmente rinsavito, abbastanza almeno per poter impazzire nuovamente in seguito all'incredibile imperizia del suo sottoposto.
Tutto sommato inferiore a Uno sparo nel buio, anche se alcune scene (il combattimento al rallentatore tra Clouseau e Kato, ad esempio) sono memorabili. Riprende la struttura di La pantera rosa, contrapponendo uno svolgimento classico da commedia sofisticata (qui nella variante esotica, con viaggio nell'immaginario sultanato dove il diamante viene custodito in un museo, pronto per essere rubato con destrezza, dando spazio a citazioni anche per film come Casablanca) alla comica più dissennata.
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