La sottile linea rossa

Viene generalmente catalogato come film di guerra, ma penso che dovrebbe essere accuratamente evitato da chi è interessato in modo specifico a quel genere. A mio parere Terrence Malick (regia e sceneggiatura non originale) avrebbe fatto meglio a togliere del tutto le scene belliche vere e proprie, lasciando solo il resto - riducendo il film ad una durata di "solo" un paio d'ore.

Del resto la vicenda bellica in sé non è particolarmente interessante: si seguono le gesta di una compagnia USA nella battaglia di Guadalcanal. Il solito ufficiale demente (un notevole Nick Nolte) mette in atto una strategia pressoché suicida con lo scopo di pavoneggiarsi con un brillante risultato. Un subalterno (Elias Koteas) si rifiuta di mandare al massacro i suoi uomini, e per questo verrà sostituito da un altro capitano (John Cusack) che, con un colpo di fortuna inenarrabile, riesce a far fuori un numero spaventoso di giapponesi. A questo essenziale canovaccio si sovrappongono storie minori intepretate tutte da attori di ottimo livello, tanto per non far nomi Sean Penn, Adrien Brody, Jared Leto, Ben Chaplin. Apparizioni anche per John Travolta e George Clooney.

In realtà, come dicevo, la parte militare - con botti e ammazzamenti - potrebbe benissimo essere messa da parte, dato che il vero tema del film mi pare la contrapposizione tra la natura (e i nativi che vivono a contatto di essa) e gli umani "civilizzati". La camera segue spesso i paesaggi e gli animali, che sembrano osservare perplessi quei tipi bizzarri che, non contenti di quanto sia già normalmente complicato stare al mondo, cercano di rendere la breve permanenza ancor più difficile. Alla parte umana (del primo mondo) è dato spazio soprattutto per mezzo dei pensieri di molti dei personaggi (che magicamente possiamo ascoltare).

Superlativa la colonna sonora di Hans Zimmer.

1 commento:

  1. gran bel film
    Penn meritava l'oscar, secondo me
    purtroppo la lunghezza lo ha danneggiato (ma che ci vuoi fare: Malick è fatto così...)
    AVEVO IL DVD e ho commesso l'ingenuità di prestarlo (MAI prestare i dvd agli amici, perdi gli uni e gli altri); bisogna ricomprarlo

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