Con gli occhi dell'assassino

Guillermo del Toro torna a produrre un film spagnolo, dopo Il labirinto del fauno, qui però la regia la lascia a Guillem Morales, che si dimostra all'altezza del compito.

Come spesso accade, il titolo italiano è privo di senso - l'originale è Los ojos de Julia, dove Julia è la protagonista (Belén Rueda) e i suoi occhi, che perdono la vista, sono al centro dell'azione. L'assassino ha i suoi problemi, ma non nell'ambito della vista. Per lo meno non della sua.

Film di un genere, thriller su toni horror con omicida psicolabile, che non mi attizza particolarmente. Ma a chi è interessato all'articolo, quelle che a me sono sembrate debolezze risulteranno piuttosto come tratti caratteristi, in cui probabilmente ci si ritroverà con piacere.

Due sorelle gemelle, una muore subito, e secondo la polizia si tratta di un semplice suicidio. Ma noi, aiutati dal prologo, sappiamo che la cosa è più complicata, e pure la sorella superstite ha forti dubbi. Al tema del gemello (appena accennato, invero) si aggiunge quello della cecità - la prima sorella era sul punto di perdere completamente la vista per una malattia degenerativa, e la seconda la sta seguendo a ruota. Nonostante la sua situazione, Julia si mette a indagare sulla morte della sorella, attirandosi le attenzioni dell'assassino.

Piacevoli alcune trovate, come quella di non farci vedere in faccia le persone quando la protagonista non vede, in modo da farci parzialmente entrare nella sua soggettiva.

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