Estremamente godibile la colonna sonora incongruamente sfasata di una trentina d'anni rispetto all'azione; storia confusa e pasticciata che mi ha fatto appisolare nella parte centrale; buono il cast, anche se in fin dei conti l'azione si affida quasi completamente alla performance di Colin Farrell. Divertente la partecipazione di David Thewlis nel ruolo di un fricchettone stile anni 70.
La storia comincia come una tipica gangster story, Farrell viene rilasciato dalla galera e portato a casa da un antico sodale (Ben Chaplin). Non vuole più tornare dietro le sbarre e il consiglio di Chaplin (non farsi beccare) non gli pare sufficiente. Preferirebbe evitare del tutto la carriera criminale.
Fatto strano, il mega-boss (Ray Winstone) vuole invece che diventi un pezzo grosso dell'organizzazione. Ma Farrell s'è preso una cotta per Keira Knightley, attrice in crisi di produttività, e preferirebbe lei a lui.
Finale tragico con gran spargimento di sangue.
Il riferimento nel titolo a Viale del tramonto (Sunset boulevard) m'è parso fuori luogo. OK, c'è una attrice che non lavora e una situazione romantica che si crea tra lei e un tipo poco affidabile, ma la somiglianza finisce qui, lo sviluppo è completamente diverso e, quel che è peggio per la pellicola in oggetto, poco chiaro. Il lato romantico è appena abbozzato, una serie di vicende minori complicano inutilmente la trama senza darle uno spessore, e la parte di azione risulta addormentata.
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