Tre sfigati quarantenni fanno un balzo negli anni ottanta a causa di un idromassaggio difettoso (da cui il titolo originale Hot tube time machine).
Impossibile sostenere che mi aspettassi qualcosa di sostanzioso, dunque. Puntavo ad un film magari scioccarello ma che mi facesse fare quattro risate. La prima parte delle mie aspettative è stata soddisfatta ma la seconda no. Un paio di mezze risate, di cui una non mi ricordo neanche bene in che occasione.
Che aggiungere? Il regista, Steve Pink, è più noto per aver curato la sceneggiatura di Alta fedeltà (ma bella forza, partendo da un romanzo di Nick Hornby è difficile tirare fuori una porcheria). Come regista, almeno qui, non è che brilli. Protagonista John Cusack, che in passato ha fatto cose egregie (era anche in Alta fedeltà, tra l'altro, e non è nemmeno tra le sue cose migliori, secondo me) ma che mi pare che ultimamente sia messo maluccio. Una particina anche per Chevy Chase. Ah, oltre ai tre amici quarantenni c'è anche un incongruo ventenne (Clark Duke) tirato dentro giusto per cercare di attirare anche pubblico più giovane.
Dalla storia, come si può immaginare dal rapido accenno dato sopra, non ci si può aspettare molto. Una via di mezzo tra una parodia dei film alla Porky e la rimembranza nostalgica del buon tempo andato. Nonostante che gli anni '80 non siano esattamente il periodo migliore da ricordare con nostalgia.
Bizzarro (oltre che essere inesplicabile e insensato) il fatto che i quarantenni vengano visti da tutti (tranne noi e loro) come erano venti anni prima.
Molte citazioni, sparate anche un po' a vanvera. Una delle quali, forse involontaria riguarda Se mi lasci ti cancello: Cusack in piena crisi, sdraiato sul ghiaccio guarda le stelle, una pazzerella (Lizzy Caplan) gli si stende di fianco.
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