Due ore di film, la prima delle quali m'è risultata parecchio noiosa, perché costruita in funzione della "sorpresa" a metà film, che sorpresa non è, almeno per chi, come il sottoscritto, abbia visto un buon numero di film di spionaggio e polizieschi che prevedano lo scontro di due gruppi contrapposti con personaggi che non si capisce bene da che parte stiano e perché.
Superata l'inesistente sorpresa, la seconda parte è relativamente più interessante, anche se la sceneggiatura è piena di buchi, sfacciatamente monodimensionale e priva di una conclusione interessante. Ma dopotutto si lascia guardare.
La curiosità principale è che la storia sia venuta in mente a Steve Martin, che poi l'ha affidata al semisconosciuto Jeffrey Nachmanoff (co-sceneggiatore di The day after tomorrow di Emmerich) che l'ha sviluppata, trasformata in sceneggiatura e infine diretta.
Non male anche il cast, anche se l'unico che brilli mi pare che sia Saïd Taghmaoui. Il protagonista è Don Cheadle, che ha come antagonista principale Guy Pearce, a tratti sopra le righe. Piccoli ruoli anche per Jeff Daniels e Archie Panjabi.
È una storia post-undici settembre. Terroristi islamici che vogliono fare un eclatante bis negli USA, agenti della CIA che cercano di prevenire, infiltrati dall'una e dall'altra parte che complicano i giochi.
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