Biancaneve

Tarsem Singh ha una potenza visuale quasi eccessiva. Ho un vago ricordo del suo debutto alla regia, The cell, strano incrocio tra thriller d'azione e fantasy psicologico; il suo secondo lavoro, The fall, è altrettanto bizzarro, e persino più ricco di immagini di una bellezza impressionante.

Salto a piè pari Immortals e arrivo a questa strana variazione di una classica favola, che mi pare più che altro un occasione per Julia Roberts per apparire in un ruolo da cattivissima (è la matrigna), e per Lily Collins per avere il suo primo ruolo importante.

Parte della storia è narrata seguendo la prospettiva della matrigna, il che dà modo alla Roberts di sguazzare nel ruolo, approfittare di un guardaroba incredibile, e piazzare un paio dei suoi impareggiabili sorrisi che bastano ad illuminare il film. Ma le variazioni non si limitano a questo, i nani, ad esempio, non sono dei minatori bonaccioni, ma inventivi briganti (con un non so che di Terry Gilliam) che si fingono giganteschi. Il principe (Armie Hammer, che era i gemelli Winklevoss in The social network) un bietolone che dovrà essere salvato da Biancaneve. Il re (Sean Bean), padre di Biancaneve, subisce una mutazione che lo tiene fuori dai giochi per quasi tutto il film. Altre trovate danno al film una atmosfera quasi alla Tim Burton, e lo tengono ben lontano dalle classiche atmosfere disneyane. Ma non mancano accenni al Signore degli anelli (Sean Bean e la sua mutazione, e la stessa location del castello, ad esempio).

Il punto che mi è parso meglio riuscito è quando Biancaneve, accolta dai sette nani, affronta un percorso di crescita alla Mulan che la porta ad abbandonare il suo candore infantile per diventare adulta. Anche per questo motivo, penso che il pubblico più adatto sia quello adolescenziale, meglio se femminile, che dovrebbe gradire anche la scena del trucco della regina, che si sottopone ad una sorta di trattamento di bellezza in chiave favolistica tra l'orrido e il comico.

Dimenticavo la scena più divertente, sui titoli di coda la festa al castello si trasforma in una coreografia in puro stile Bollywood, che richiama i titoli di coda di Shrek.

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