Credo si tratti di un tentativo di rendere più popolare la cinematografia di Takeshi Kitano in occidente in generale, e negli Stati Uniti in particolare, che è lì che si fanno i grossi incassi.
Se così davvero fosse, si è trattato di un errore. Secondo mojo, l'incasso americano della pellicola è stato risibile, e le specificità che rendono unico il cinema di Kitano sono annacquate. Non che il risultato sia disprezzabile, ma c'è davvero di meglio.
La famiglia yakuza di Beat viene assorbita dai rivali, e lui lascia il Giappone per gli USA, dove vive un suo mezzo fratello, anche lui delinquente, ma di rango molto inferiore. Nemmeno lì riesce a stare con le mani in mano e fa l'unica cosa che sa fare, ovvero il organizzare una banda criminale, guidando il gruppetto di piccoli delinquenti del fratello fino a dominare la zona.
La catastrofe arriva quando si scontrano con la mafia italo-americana (mal rappresentata), che chiede una grossa fetta sui loro affari per lasciarli in pace.
Bella colonna sonora del solito Joe Hisaishi, integrata dalla solita Casta diva dalla Norma di Bellini, che a volte pare essere l'unica cosa che ascoltino gli italoamericani.
L'avevo visto parecchio tempo fa e l'avevo adorato, ma io non faccio testo perché amo Takeshi in ogni incarnazione!
RispondiEliminaAl cuor non si comanda, si sa.
EliminaScandalosamente, l'avevo visto solo in Furyo (di Oshima) e Zatoichi (suo), prima di decidermi finalmente a spararmi questi tre film.
Kitano quasi quasi l'adoro pure io, anche se ogni volta che se ne scrive mi rendo conto di non aver visto ancora nulla. Avevo Dolls in mano, ma la registrazione era pessima, mentre per Furyo devo aspettare la prossima messa in onda.
RispondiEliminaPer la mia limitata conoscenza, suggerirei di cominciare da Zatoichi. Furyo vale la pena di vederlo a prescindere da Kitano.
EliminaSono d'accordo con te, Zatoichi è il miglior sunto del regista. Poi si potrebbe andare su Brother, con calma.
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