Un attore deve far finta di essere una donna, nella vita reale, non (*) in scena, per raggiungere il suo scopo. Una serie di vicissitudini mostra come il mentire su di un particolare così rilevante porti troppe complicazioni e alla fine il gioco debba necessariamente crollare.
Se in questo mini riassunto al posto dell'asterisco mettiamo un "solo" otteniamo Tootsie, non mettendo niente, Mrs. Doubtfire. Il paragone, però, è distruttivo. Il punto forte qui è Robin Williams (toglilo, e il film naufraga miserabilmente), dall'altra parte abbiamo un dream team da leccarsi i baffi (Sidney Pollack alla regia, Dustin Hoffman protagonista, Jessica Lange nel ruolo della sua carriera, comprimari di lusso come Bill Murray e lo stesso Pollack). Il film è comunque divertente, almeno a tratti, e meriterebbe di essere visto in originale, per non perdersi il fregolismo verbale del protagonista.
Un po' come il protagonista di Tootsie, quello di Doubtfire è un bravo attore che non riesce a tenersi un lavoro per la sua eccessiva rigidità (in particolare, lo vediamo inneggiare ad una salutista battaglia contro la propaganda per il fumo nei cartoni animati, che sarebbe stata più sorprendente se il film fosse stato ambientato qualche decennio prima). La sua mancanza di affidabilità e apparente disinteresse al successo, finisce per usurare la relazione con la moglie (Sally Field, ruolo mal disegnato, volubile e instabile fino a diventare a tratti di perfida oltre misura) che, al contrario, ha un lavoro dignitoso in linea con le aspettative della classe medio-alta americana. Dunque ella chiede il divorzio, e ottiene l'affidamento dei figli, cosa che fa uscire di testa il neo-separato papà, disposto a far di tutto per vederli, persino travestirsi da attempata governante inglese. Altra complicazione, un aitante inglese (Pierce Brosnan) si mette a corteggiare la quasi-ex-moglie del protagonista, con intenzioni molto serie.
Per non dar fastidio a nessuno, il finale è aperto. Forse i due si rimetteranno assieme, o forse no. Comunque sia, tutti vivranno felici e contenti, a parte l'inglese, di cui si perdono le tracce prima del finale.
a me non era piaciuto per niente, anche perché RW non mi fa impazzire e, come dici tu, era l'unico a reggere un po' il teatrino. Invece Tootsie sì che è un film grazioso!
RispondiEliminaConfermo. Se non piace Robin Williams, conviene evitare la visione.
EliminaAdoro Robin Williams e ho adorato questo film, però non lo vedo da decenni e non so se questo parere è per me ancora valido. Lo rivedrò insieme a Tootsie, per quest'ultimo non ricordavo la presenza di Jessica Lange che sto apprezando in "American horror story: asylum".
RispondiEliminaIn quello strepitoso anno la Lange ha preso l'Oscar come non protagonista in Tootsie, ed era pure candidata come protagonista in Frances (battuta da Meryl Streep per La scelta di Sophie). Notevole risultato, considerando anche i registri completamente diversi, una commedia paradossale e un dramma (quasi tragedia) biografico.
EliminaAppena rivisto Tootsie, spero di recuperare il prima possibile (se tutto va bene venerdì o la prossima settimana) anche Mrs Doubtfire. Ricordavo Tootsie un po' soporifero, invece mi è piaciuto: occorre rivedere anche i film che ad una prima visione non piacciono.
EliminaE' che noi cambiamo, e cambia il nostro modo di percepire. Magari un film non ci appassiona solo perché lo guardiamo nel momento sbagliato.
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