All'origine del film c'è il romanzo omonimo, scritto da Frédéric Beigbeder. Lo stesso Beigbeder lo ha trasformato in sceneggiatura, che poi ha pure diretto e, in un ruolo minimo, interpretato (è il soldato russo che appare nella fantasia del protagonista quando gli chiedono che pseudonimo vuole utilizzare).
Il succo della storia è mostrare quanto sia inutile cercare di razionalizzare un sentimento che di razionale non ha niente. Per illustrare il concetto, si segue l'avventura del protagonista (modellato approssimativamente sulla figura dello stesso Beigbeder, tanto per cambiare, e interpretato dal debuttante Gaspard Proust), che dalla catastrofe del suo matrimonio deduce che l'amore abbia una sua intrinseca scadenza temporale. Su questa scoperta scrive un pessimo romanzo che, dopo alcuni rifiuti, viene fortunosamente pubblicato per ottenere un inesplicabile successo.
Nel frattempo, però, il nostro ha incontrato il suo vero amore (Louise Bourgoin - la protagonista di Adele e l'enigma del faraone), moglie di un suo cugino, e questo gli ha ovviamente fatto cambiare idea. Purtroppo lei, quando scopre che lui è l'autore di quel romanzetto misogino, lo molla senza pensarci due volte.
Cambierà Lei idea e tornerà da Lui? Trattandosi di commedia leggera francese, non dovrebbe essere difficile immaginare la risposta, ma vale la pena di scoprirlo seguendo lo sviluppo, che viene arricchito da alcune vicende parallele che sono anche da spunto per alcune scene divertenti.
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