Se una crudele serie di eventi mi costringesse a disfarmi di tutti i DVD con le avventure del Dottore che ho già visto, permettendomi di salvarne solo uno, questo sarebbe il prescelto.
Due storie che sono completamente slegate dal filo conduttore della stagione, entrambe sono infatti basate su racconti precedentemente scritti, e adattati per l'occasione. La prima (che occupa due episodi) è basata su un romanzo scritto un decennio prima da Paul Cornell e che lo stesso ha adattato alla serie corrente. La seconda porta la firma di Steven Moffat, ed era una storia breve che lo stesso aveva scritto un anno prima.
Human nature, The family of blood - Natura umana
Per gran parte del tempo, il Dottore (David Tennant) non è un Signore del Tempo, ma un umano. Braccato nello spazio e nel tempo da una famiglia di esseri incorporei, che lo vogliono assimilare per diventare immortali, escogita il folle trucchetto di mutarsi cellula per cellula in un umano, e di immagazzinare temporaneamente la sua vera essenza in un sofisticato macchinario che sembra, in tutto e per tutto, un orologio da tasca. Diventa dunque (a tutti gli effetti, ha persino un solo cuore) uno svagato professore inglese di una scuola di provincia negli anni immediatamente precedenti alla prima guerra mondiale. Peggio va a Martha (Freema Agyeman), che si trova a dover recitare la parte della servetta di colore, in un periodo in cui essere donna, non bianca, e di casta bassa non era certo una passeggiata.
L'idea del Dottore era restare in questo stato pochi mesi, attendendo la morte naturale degli strani alieni che lo pedinano, istruendo Martha su come farlo ritornare in sé (basta aprire l'orologio). Ma, ovviamente, un paio di cose vanno storte. La Famiglia è più astuta (o disperata) di quanto il Dottore pensasse, e riescono a rintracciarlo nonostante il cambio di forma. L'orologio, che era protetto da un campo di forza che mi ha fatto pensare al "non è affar mio" della Guida Galattica di Douglas Adams, non sfugge alle attenzioni di uno studente, che pare dotato di una speciale capacità di percezione. Ma, peggio di tutto, il Dottore si è dimenticato di considerare il caso in cui il professore si innamorasse, cosa che puntualmente capita.
Il professore innamorato, dunque, non crede a Martha che gli dice che lui in realtà è quell'avventuriero galattico che gli appare in sogno di tanto in tanto, e non vuole nemmeno crederci, perché questo vorrebbe dire abbandonare la sua amata crocerossina (Jessica Hynes).
Alcune sottotrame di questa storia, debitamente sviluppate, sarebbero bastate da sole a giustificare un intero episodio. La storia del ragazzetto che ruba l'orologio, ad esempio, lo vediamo sul campo di battaglia della prima guerra mondiale (episodio che mi ha fatto pensare a Espiazione, avesse incontrato anche il Dottore!) e poi, vecchissimo ad una celebrazione della fine della guerra, vedere di lontano il Dottore e Martha venuti a salutarlo un ultima volta.
Blink - Colpo d'occhio
Un po' come nell'episodio Sulle tracce del mito - Love & monsters della seconda stagione, anche qui il Dottore e la sua compagna (là era Rose/Billie Piper) appaiono quasi di sfuggita. I cattivi qui sono gli Angeli Piangenti, raccapriccianti alieni che se li guardi assumono la forma e la sostanza di una statua di pietra ma, come chiudi gli occhi o ti volti, si muovono con mortale rapidità. Scopo di costoro è scaraventare esseri viventi nel passato, usando in questo modo la loro energia vitale. Tra le loro vittime c'è anche il Dottore e Martha, che vengono separati dal TARDIS, e non possono dunque più viaggiare nel tempo. Con un curioso (e autocontraddittorio, ma meglio non approfondire) trucco, e grazie alla collaborazione di un poliziotto che subisce il loro stesso destino, i nostri viaggiatori riescono ad imbastire una bizzarra discussione a distanza nel tempo con la vera protagonista dell'episodio (niente meno che Carey Mulligan, che già era apparsa in Orgoglio e pregiudizio, dove era Kitty Bennet, ma poco altro aveva fatto).
Incredibile come la tensione venga raggiunta con effetti speciali quasi risibili, notevole lo spessore emotivo ottenuto anche grazie alla Mulligan, che con i suoi occhioni sarebbe capace di sbriciolare anche un angelo di pietra.
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