Si tratterebbe del racconto degli ultimi giorni della vita di James Whale, regista di cose come Frankenstein e La moglie di Frankenstein con Boris Karloff (a cui tanto deve, tra gli altri, Frankenstein Junior), e de L'uomo invisibile (dal romanzo di H.G.Wells). Solo che lo sceneggiatore-regista (Bill Condon) si è basato più sul romanzo Father of Frankenstein (di Christopher Bram) che sulla realtà dei fatti, finendo per centrare la storia sulla inesistente relazione tra Whale (Ian McKellen) e il suo giardiniere (Brendan Fraser), mediata dalla domestica tuttofare (Lynn Redgrave).
Il film regge soprattutto sulle intense prove attoriali di McKellen e della Redgrave (credibilissima come bigotta donnetta dell'Est-Europa che si trova a giustificare quello che per lei sarebbe ingiustificabile). Il povero Fraser fa del suo meglio, ma non riesce ad evitare il destino del vaso di coccio.
Sconsigliabile la visione ad un pubblico omofobo, dato che Whale era gay e non si faceva alcun problema in ciò, probabilmente aiutato dal fatto di essere uno straniero (il solito regista europeo trasferitosi a Hollywood dopo la prima guerra mondiale).
Piacevole la colonna sonora di Carter Burwell.
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