Guardiani della galassia

Molto connotato già dalla produzione (Marvel) e distribuzione (Walt Disney). Difficilmente lo spettatore che abbia una minima idea di cosa tratta il film ne uscirà completamente scontento. Al centro dell'operazione c'è James Gunn (sceneggiatura e regia), che ha preso il fumetto omonimo e lo ha rielaborato a suo gusto per farne il pilot di una serie ad alto budget.

Da Gunn mi sarei aspettato qualcosa di più interessante, conoscendolo per Super. Non mancano elementi curiosi, come la strana mescola tra cultura anni 70/80, un background da Guerre Stellari, azione alla Indiana Jones, spunti alla Riddick, Quinto elemento, altre produzioni Marvel come Thor. Mi pare però che manchi un filo conduttore solido. Sui titoli di coda m'è venuto da chiedere "e allora?". Qual'è il risultato delle due ore di spettacolo? Cosa mi dice la storia? Ben poco, in realtà.

Si narra in pratica di un avventuriero, Peter Quill (Chris Pratt) che per una serie di circostanze di trova a diventare il salvatore della galassia, mettendo assieme un bizzarro gruppo che include Rocket, un procione geneticamente modificato che fa da Bombadil ad una specie di Barbalbero (cfr Il signore degli anelli di Tolkien) di nome Groot; Drax (Dave Bautista), un tizio tutto muscoli e poco cervello; e Gamora (Zoe Saldana), bella aliena dalla storia piuttosto complicata.

Ronan (Lee Pace), il supercattivo, vuole un oggettino che gli è necessario per le sue supercattiverie, che però finisce nelle mani di Peter. Conseguentemente, tutti quanti cercano di mettere le mani addosso a Peter. In un modo fortunoso lui riesce ad evitare il peggio e finisce per sviluppare una certa vena eroica, qualità di cui inizialmente era del tutto assente.

Tra le debolezze del film c'è anche la scarsità di carisma di Pratt che, ahilui, si confronta con l'Han Solo di Harrison Ford.

Curioso, poi, come vi siano ammazzamenti a ritmo continuo, però negli scontri diretti raramente il nostro eroe uccida, preferendo invece armi stordenti. Credo si tratti di un modo di aggirare i limiti della censura ed ottenere truculenza senza perdere il pubblico molto giovane, che è il principale target di riferimento del prodotto.

Curioso anche che l'inizio della storia sia altamente drammatico. Anni ottanta, il protagonista è ancora bimbo e la madre sta morendo per un tumore. Lei consegna a lui un ultimo regalo con un biglietto di accompagnamento, e muore. Sconvolto, lui esce dall'ospedale e viene rapito dagli alieni.

Per intrattenermi nella prima ora del film, che ho trovato piuttosto noiosa e confusa, mi sono chiesto se tutta questa storia galattica non fosse nient'altro che la fantasia di un bambino che si trova costretto ad accettare l'inaccettabile, e si inventa un universo poco plausibile dove a tutti piacciono le canzoni che sua mamma gli aveva registrato su una cassetta, e dove riesce ancora a sentirle sul suo walkman a decine di anni di distanza. Senza nemmeno dover far la fatica di cercare le pile di ricambio. A proposito di ciò mi sono ricordato di come invece in Codice: Genesi Denzel Washington avesse problemi con il suo iPod.

Se le parti principali non sono occupate da attori memorabili - forse la Saldana è quella che se la cava meglio, ma deve fare i conti con un ruolo che è solo di puro supporto al fiacco protagonista - i ruoli secondari sono una miniera di brevi apparizioni di attoroni che avrebbero meritato maggior considerazione. Glenn Close è Nova Prime, una specie di leader civile che si contrappone al supercattivo; Benicio Del Toro è un collezionista che è disposto a pagare una enormità per l'oggettino in possesso di Peter; John C. Reilly è un poliziotto che fa da tramite tra la nostra banda di cattivi redenti e i buoni - da notare che Gunn avrebbe voluto Reilly come protagonista di Super, ma non era riuscito a convincere la produzione, che non lo riteneva un nome capace di attirare abbastanza pubblico; e persino Josh Brolin alla base del personaggio di Thanos (il capo del supercattivo Ronan, che è così deviato da sfuggire al suo controllo). Non è un nome così importante, ma gli whoviani avranno forse riconosciuto anche Karen Gillan, Amy Pond nella saga del Dottore, nell'interprete di Nebula, sorella di Gamora molto cibernetica e con un rapporto estremamente conflittuale con tutta la famiglia.

In inglese, poi, le voci del procione e dell'albero sono di Bradley Cooper e Vin Diesel.

2 commenti:

  1. Nel vederlo mi sono divertito nel vederlo. Cosa che non mi succedeva da anni in un film Marvel!
    Lo rivedrei subito.

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    1. Pur non essendo un cultore del genere, direi che l'ultimo X-men è meglio scritto e diretto. Questo è divertente ma, forse perché pensato per un pubblico più giovane, m'è risultato meno interessante.

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